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Marò: giovedì la Corte suprema indiana decide sulla proroga per Latorre

by La Redazione
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latorreRoma, 7 apr – La Corte Suprema indiana ha accettato oggi a New Delhi di discutere giovedì una richiesta dei legali del Fuciliere di Marina Massimiliano Latorre, attualmente in Italia per seguire un programma terapeutico dopo l’ictus subito alla fine di agosto 2014.

La richiesta, secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa, sarà discussa nell’aula tre della Corte dai giudici Anil R. Dave e Kurien Joseph, gli stessi che il 14 gennaio scorso concessero a Latorre una estensione di tre mesi del permesso ottenuto in settembre.

Se la proroga del permesso non venisse accettata, il 12 aprile (domenica prossima) il marò dovrebbe infatti tornare in India al termine del secondo permesso di tre mesi concessogli dalla Corte Suprema indiana.

Oltre che per motivi strettamente sanitari, la proroga potrebbe servire per dare altro tempo (ancora!) alla pur lentissima diplomazia, che con tempi biblici sta tentando di risolvere la querelle per via extra-giudiziale.

“I problemi di salute dopo l’ictus sono noti ormai da mesi ma, da buon Leone del San Marco, Max è pronto a ripartire zaino in spalla, ligio alle disposizioni che riceverà, per Nuova Delhi”, ha comunque assicurato Paola Moschetti, compagna di Latorre.

“Massimiliano è concentrato sulle sue cure, nonostante nelle ultime ore non si sia sentito bene – ha aggiunto – e abbia trascorso in casa con i familiari le giornate di festa pasquale. Ogni sforzo è rivolto ad arrivare ad una conclusione definitiva di questa interminabile odissea”.

Nelle ultime ore Latorre ha ricevuto i messaggi augurali di solidarietà e vicinanza del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e del ministro della Difesa Roberta Pinotti.

L’altro Fuciliere prigioniero in India, Salvatore Girone, continua invece a risiedere nell’ambasciata d’Italia. In occasione delle festività pasquali ha ricevuto la visita della moglie e dei suoi due figli. Una sua richiesta di permesso per recarsi in Italia e ricongiungersi con la sua famiglia è stata respinta a metà dicembre.

 

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