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La Meloni (ri)propone il blocco navale, ma è una voce troppo debole

by Alessandro Della Guglia
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blocco navale, meloni

Roma, 22 mar – Che fine ha fatto il blocco navale? La nota proposta di Fratelli d’Italia è stata archiviata dal governo? Oppure è stata congelata in attesa di essere riproposta non si sa bene quando? Sono domande che ormai da diversi mesi si pongono un po’ tutti, gli elettori di destra perché auspicavano un pugno duro sull’immigrazione al momento invisibile e quelli di sinistra per tentare di sbeffeggiare l’esecutivo sulle promesse non mantenute, poiché a loro avviso irrealizzabili.

Leggi anche: Dal blocco navale (invocato), al blocco delle sanzioni (effettivo): le Ong neppure multate

Caro vecchio blocco navale 

Oggi, un po’ a sorpresa, parlando a alla Camera Giorgia Meloni ha risposto nel merito durante il dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo. E ha detto sostanzialmente che il blocco navale è sempre lì sul tavolo del governo, mai menzionato ma neppure riposto nel cassetto dei vecchi ricordi. “Ho sempre configurato il blocco navale come proposta europea in collaborazione con l’autorità libica. Pensate di sapere meglio di me cosa dico e cosa penso? Gli atti lo confermeranno”, ha detto il premier. “Io lavoro per un obiettivo di questo tipo, per una missione europea che blocchi le partenze in collaborazione con autorità africane, quindi anche libiche, e con una cooperazione che porti sviluppo”.

Di per sé, la precisazione del primo ministro potrebbe suonare come una scusa, un modo per giustificare i mancati provvedimenti governativi volti ad attuarlo sul serio, il blocco navale. Tuttavia è vero quanto affermato dalla Meloni, ovvero che il suo partito ha sempre suggerito un “blocco navale europeo”. E’ una proposta facilmente reperibile sul sito ufficiale di FdI. “Il Blocco navale al largo delle coste libiche è l’unica misura concreta utile per fermare l’afflusso di immigrati irregolari dal nord Africa: più di 600 mila persone in 5 anni, per il 90% uomini adulti, solo l’8% rifugiati politici”, si legge nella presentazione dell’apposito documento. “Il ‘Blocco navale’ che propone FDI è una missione militare europea, realizzata in accordo con le autorità libiche, per impedire ai barconi di immigrati di partire in direzione dell’Italia. Non si tratta di respingimenti, perché questi avvengono in mare aperto. In allegato documento realizzato dal dipartimento nazionale legalità, sicurezza e immigrazione”.

Un sogno già infranto?

Fin qui nulla di sconvolgente quindi, sulla carta la Meloni non ha cambiato idea. Sussistono però due problemi. Il primo: il suo governo, al momento, non si è mosso sul serio per dare una spinta alla proposta di FdI in sede europea. Il secondo: le istituzioni Ue non hanno mai aperto alla possibilità di attuare un blocco navale, contrariamente a quanto scritto dalla stessa Meloni l’estate scorsa. La Commissione europea ha semmai proposto una rafforzamento della cooperazione con le autorità libiche, senza però menzionare mai missioni militari. Ed è questo il vero nodo: il premier può senz’altro continuare a pensare che il blocco navale sia da adottare, ma per trasformare il pensiero in opzione concreta dovrebbe convincere l’Ue a venirle dietro. A ben vedere, visto l’attuale orientamento di Bruxelles, è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago.

Alessandro Della Guglia

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3 comments

Valter 22 Marzo 2023 - 6:37

Il blocco navale è tecnicamente possibile e operativamente perseguibile, le leggi internazionali e nazionali sono compatibili. Tuttavia tale sforzo al momento non è alla portata delle democrazie europee, della stessa Unione Europea e soprattutto dei governi nazionali, stretti nei loro affari interni, assediati dalle opposizioni e distratti da utopie che vanno dall’amientalismo, al cambiamento climatico ad assurdi diritti recriminato da minoranze millesimali che dimostrano di poter tenere sotto scacco i parlamenti per mesi. Purtroppo le vere questioni strategiche, urgenti o in ritardo di trent’anni, continuano a non essere affrontate per mancanza di volontà politica, che per sopravvivere espressa dai vari governi non ha, per propria natura, il coraggio di reagire. In sostanza abbiamo agnelli e servirebbero lupi.

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Gabriele 23 Marzo 2023 - 5:13

Si va bene, ma davvero si pretende la bacchetta magica? Sarà una cosa lunga piena zeppa di compromessi. E non credo possa essere diverso a meno di non cambiare drasticamente paradigma, alleanze, schieramenti. Che magari alla lunga (forse) ci porterebbe maggiori vantaggi, ma nell’immediato sarebbe un bagno di sangue. Quanti sarebbero disposti a questo, dico la gente comune, lo stesso elettore di (centro) destra in realtà che vuole? Vuole stare tranquillo, non vuole rotture di coglioni se no sarebbe un rivoluzionario e non un elettore

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fabio crociato 23 Marzo 2023 - 7:14

La Meloni si è già ben fatta comprendere… è tutto così complesso per Voi (e Noi?) umani !
Il “coraggio” si avvia verso il binario solito… morente.

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