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Meloni-Sunak, cosa prevede il memorandum d’intesa sull’immigrazione (in barba agli antifà inglesi, più storditi dei nostri)

by Eugenio Palazzini
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Roma, 28 apr – “Dentro i rifugiati, fuori Meloni“, “Resistenza al razzismo” e “No alla fascista Meloni”. Sono gli slogan scanditi ieri da un gruppo di antifascisti britannici a Londra, poche decine di storditi, fuori da Downing Street. Un surreale presidio contro Giorgia Meloni, in occasione del suo incontro con il primo ministro britannico Rishi Sunak. Per non farsi mancare nulla, i contestatori hanno mostrato cartelli con la scritta “Stop to racism” ed emblematici simboli col pugno chiuso, per poi intonare “Bella Ciao”. Ciliegina sul pancake. “Ho sentito gente che contestava e gridava: ho chiesto al primo ministro britannico Sunak ma lui mi ha risposto ‘qui c’è sempre qualcuno che protesta’”, ha detto Giorgia Meloni parlando alla stampa nel suo hotel di Londra. “Erano contro di me? Bene, finalmente, è una buona notizia. Non vengo contestata da un po’ di tempo e cominciavo a preoccuparmi”, ha ironizzato il premier. D’altronde certi personaggi non meriterebbero altre considerazioni, giusto riderci su, vale solo la pena far notare a questi fenomeni (da baraccone) che il governo britannico attua politiche di contrasto all’immigrazione ben più dure di quanto non faccia quello italiano. Le sceneggiate, i prodi antifà d’Oltremanica, potrebbero insomma organizzarle anche senza la presenza della Meloni. Ma tant’è, contenti loro… Vediamo piuttosto cosa prevede il memorandum di intesa firmato ieri.

Meloni-Sunak, cosa prevede il memorandum di intesa sull’immigrazione

Nel bilaterale a Downing Street è emersa una chiara sintonia tra Meloni e Sunak, in particolare su due temi cruciali: immigrazione e Ucriana. “La lotta ai trafficanti e all’immigrazione clandestina è qualcosa che i nostri due governi stanno facendo molto bene: sono assolutamente d’accordo con il tuo lavoro”, ha dichiarato il presidente del Consiglio italiano al premier britannico. “Noi siamo nazioni che hanno una forte partnership, ma che – ha precisato Meloni – possono fare ancora di più. Se non combattiamo a fianco dell’Ucraina non vincerà più la forza del diritto, ma il più forte avrà la meglio sul diritto”. Mentre Sunak ha elogiato il primo ministro italiano in particolare per le mosse in campo economico: “Voglio ringraziarti per la tua gestione molto attenta dell’economia italiana, cosa che ha portato stabilità in tempi di incertezza”, ha detto.

Al netto delle belle parole e delle pacche sulla spalla di circostanza, i due capi di governo hanno firmato un memorandum di intesa piuttosto interessante. Con questo documento Italia e Regno Unito puntano a rafforzare il dialogo e la cooperazione strategica, in complementarità con l’adesione italiana all’Ue. Il memorandum prevede di mettere a sistema una serie di iniziative congiunte in vari ambiti considerati prioritari da entrambe le parti: sicurezza e difesa, energia, clima e ambiente, migrazione, economia, scienza e innovazione.

Un partenariato strategico

Ma la parte senz’altro più rilevante di questo memorandum, suddiviso in 7 capitoli preceduti da una premessa sui “valori condivisi”, riguarda il contenimento dell’immigrazione e la cooperazione contro i “traffici illegali” di esseri umani. Non a caso nel documento è presente un apposito capitolo, dedicato cioè soltanto all’allarme flussi migratori. Il capitolo in questione è separato da tutto il resto, proprio per sottolinearne la specificità e l’importanza. Viene qui rimarcata la necessità di “contrastare urgentemente la sfida dell’immigrazione illegale”, si parla poi di “un cambio di passo nel nostro approccio alla politica migratoria” volto a rendere “prioritaria la dimensione esterna” come “soluzione strutturale per prevenire la migrazione illegale e stabilizzare i flussi”. E viene inoltre rilanciato l’aiuto concreto ai Paesi di provenienza, a partire “dall’Africa e dai Balcani”, al fine di “affrontare le cause profonde” del fenomeno con azioni congiunte di sostegno allo sviluppo. Si annunciano poi una serie di iniziative sull’immigrazione da attuare “rapidamente” attraverso “un Partenariato Strategico” tra Roma e Londra.

Eugenio Palazzini

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3 comments

Germano 28 Aprile 2023 - 11:39

La differenza tra la Gran Bretagna e l’Italia è che il Regno Unito ha mandato a quel paese l’UE diventando un paese sovrano, mentre la Meloni continua a leccare il cu… a la mafia di Bruxelles

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Evar 28 Aprile 2023 - 12:22

Belle facce da culo quelli di Albione, “refugees welcome (in Italy, of course)”, ma loro hanno un governo che ha creato il piano per deportare migranti in Ruanda e col benestare dell’Alta Corte inglese, mica i tar del cazzo nostri.
Dio stramaledica gi inglesi.

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fabio crociato 29 Aprile 2023 - 7:10

Fortuna che non ha potuto passare in Scozia altrimenti oltre agli indiani d’ Asia, preparava import pure di pachistani “rifugiati non rifugiati” onde riempire proficuamente i corridoi dei ns. uffici immigrazione.
E’ davvero “innovazione” l’ affermazione che il diritto internazionale stia con i più deboli, leggesi Donbass, Yemen, Palestina, Siria, Armenia, Iraq, ecc. In proposito, a quando i dati sulla emigrazione, nuovamente biblica, degli “ucraini” ? Sono in maggioranza russofoni e persone della defunta opposizione da rieducare alla occidentale o individui filo Elensky (tra i quali molti, maschi, girano sulle autostrade europee da sboroni vedendo le loro fanciullone comparire a tempo alle manifestazioni estere pro Biden-Elensky).

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