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Messico, italiano ucciso a colpi di pistola: chi era Michele Colosio

by Eugenio Palazzini
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michele colosio, italiano

Roma, 13 lug – Ucciso a colpi di pistola in strada. Michele Colosio, 42enne volontario italiano, ammazzato così a San Cristobal de Las Casas, in Messico. Originario di Borgosatollo, in provincia di Brescia, Colosio faceva la spola da dieci anni tra Italia e Messico seguendo alcuni progetti di cooperazione internazionale. Ex tecnico di radiologia agli Spedali civili, stando alle prime ricostruzioni dell’omicidio a sparare al volontario italiano sarebbe stato un uomo in sella a una moto, attorno alle 22 di ieri sera (ora locale). Purtroppo i soccorsi si sono rivelati inutili, con il 42enne italiano che è morto subito dopo essere stato trasportato in ospedale.

Messico, italiano ucciso: le indagini

Tutto tranne che chiara, al momento, è però la dinamica dell’agguato. Polizia e autorità messicana, assieme a quelle italiane, stanno lavorando per ricostruire l’accaduto e soprattutto rintracciare il killer. Le indagini vertono sulla vita che la vittima conduceva in Chiapas. Colosio gestiva difatti un podere e si occupava di una serie di progetti per l’istruzione dei bambini più poveri. C’è però un’altra pista non ancora scartata: quella di una rapina finita male. Lo Stato del Chiapas è d’altronde noto per l’estrema povertà e la violenza diffusa.

Siti messicani come Revista Poderes e AZMedios, ritengono che Colosio potrebbe essere rimasto vittima “di una delle tante aggressioni che si verificano quotidianamente nel Pueblo Mágico de San Cristóbal, città in balia di tanti gruppi armati (criminalità comune, criminalità organizzata, narcotrafficanti, gruppi di scontri e paramilitari, sicari in uniformi, ecc) che agiscono grazie all’occhio cieco di tutti i governi e alla corruzione di tutte le forze di polizia”.

Lo sfogo della madre di Michele Colosio

La madre di Colosio, che vive a Brescia e adesso è in contatto con le autorità per il rientro della salma, è ovviamente disperata. “Non meritava di fare questa fine, era andato là solo per fare del bene”. Spiegando poi che il figlio “era uscito di casa per fare delle compere in un negozio poco distante. Erano circa le 10 di sera, l’alba qui da noi. Qualcuno gli si è avvicinato e lo ha aggredito a colpi di pistola”.

Eugenio Palazzini

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3 comments

fabio crociato 13 Luglio 2021 - 1:29

In certi, tanti, “posti” fatti i cazzi tuoi se non sei richiesto. Altrimenti o comandi o muori.

Reply
chiamamiJena 13 Luglio 2021 - 1:49

Nessuna azione buona resterà impunita. E forse è meglio così-

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jenablindata 13 Luglio 2021 - 2:17

se imparassimo un pò a fare del bene a casa nostra,forse sarebbe meglio.

che senso ha andare a diecimila chilometri di distanza,quando si può aiutare sottocasa?

e se imparassimo una buona volta…
ad andare in giro per paesi civili,
(anzichè in posti dove hanno bisogno di altri mille anni di civilizzazione)
oggi quest’uomo sarebbe ancora vivo.

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