Roma, 3 ott – Sparata propagandistica o reale follia? Sia come sia, quanto annunciato da Ramzan Kadyrov fa strabuzzare gli occhi. Il leader ceceno ha affermato infatti che i suoi tre figli minorenni andranno a combattere in Ucraina, ovviamente al fianco delle truppe della Federazione russa. Le dichiarazioni di Kadyrov, da lui stesso riportate su Telegram, sono state riprese dall’agenzia Ria Novosti.
Kadyrov: “Miei tre figli minorenni in prima linea”
“La minore età – ha scritto il capo della Repubblica cecena – non dovrebbe interferire con l’addestramento dei difensori della nostra madrepatria. Akhmat, Eli e Adam hanno rispettivamente 16, 15 e 14 anni. Ma il loro addestramento militare è iniziato molto tempo fa, quasi in tenera età. E non sto scherzando. È arrivato il momento di mettersi in mostra in una vera battaglia e io non posso che accogliere con favore il loro desiderio. Presto andranno in prima linea e si troveranno nei tratti più difficili della linea di contatto”. Dunque Kadyrov è disposto a mandare i propri tre figli adolescenti in guerra, perché a suo dire “è un loro desiderio espresso” e non può che accoglierlo.
Come il leader ceceno prova ad alzare il tiro
Da alcune settimane, il leader ceceno sta alzano il tiro, apparendo fortemente critico nei confronti delle operazioni dell’esercito russo. A suo avviso le truppe di Mosca, e in particolare alcuni generali che le guidano, stanno adottando una linea troppo morbida in Ucraina. Il leader ceceno è arrivato persino a chiedere l’utilizzo delle armi nucleari tattiche, per imprimere una svolta cruenta ma decisiva nella guerra in corso.
“A mio parere – ha scritto ieri Kadyrov su Telegram, pubblicando il video rilanciato dalla Difesa di Kiev sull’ingresso nella città di Lyman di due soldati ucraini con la bandiera in mano – dovrebbero essere prese misure più drastiche, fino alla dichiarazione della legge marziale nelle zone di confine e l’uso di armi nucleari a basso potenziale”.
Mosca contro Kadyrov?
Proprio oggi è però arrivata la risposta di Mosca a Kadyrov, segno di un contrasto interno piuttosto lampante. “I capi delle regioni hanno l’autorità per esprimere il loro punto di vista e fare valutazioni. Questi sono, dopotutto, i capi di intere regioni russe, incluso Ramzan Kadyrov, che, come sapete, fin dall’inizio dell’operazione militare speciale ha ha fatto molto e ha contribuito molto alla campagna. E continua a farlo”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Tuttavia, “anche nei momenti difficili, le emozioni non devono offuscare i giudizi“.
Eugenio Palazzini