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C’era una volta Mao: a Shanghai 36 morti per arraffare dollari finti

by La Redazione
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cinaShanghai, 2 dic – Sarebbe probabilmente capitato ovunque, ma il fatto che sia accaduto in Cina, dove resta pur sempre la dittatura di un partito comunista, fa ancor più riflettere.

Parliamo della tragedia avvenuta a Shanghai, dove almeno 36 persone sono morte in una ressa durante la notte di Capodanno. A provocare il massacro sarebbe stato il lancio di false banconote in dollari dal terzo piano di un edificio.

Sotto al palazzo, lungo il fiume Bund, circa 300mila persone si erano assiepate per celebrare assistere ai fuochi d’artificio in vista dell’arrivo del 2015. Migliaia di persone stavano cercando di salire da una piattaforma da cui assistere allo spettacolo. Quando dal palazzo sono cominciati a piovere soldi (falsi, ma nessuno poteva saperlo) in centinaia si sono avventati sulle banconote travolgendo gli altri. Alla fine, per questa follia, sono rimasti sul selciato in 36.

I feriti ricoverati in ospedale sono una quarantina. L’agenzia di stampa Nuova Cina precisa che la maggior parte delle vittime (25) erano giovani donne tra i 16 e i 36 anni.

Un episodio piuttosto eloquente della trasformazione in senso neo-capitalistico che sta subendo il gigante asiatico, forse nei costumi e nell’etica pubblica prima ancora che negli assetti economico-politici. Tempo fa era apparsa la notizia che i vertici dello Stato cinese avevano in mente di riproporre il servizio nelle campagne per i dirigenti del partito, sia pur in forma decisamente meno brutale di quanto avveniva sotto il maoismo. Ma, visti i recenti sviluppi, in effetti qualche settimana di Guardie rosse non farebbe male…

Giuliano Lebelli

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