Berlino, 16 giu – E’ morto l’ex cancelliere tedesco Helmut Kohl. Aveva 87 anni ed è stato per molti anni il leader della Cdu. Dal primo ottobre 1982 al 27 ottobre del 1998 ha ricoperto la carica di cancelliere ed è stato il principale protagonista della riunificazione della Germania avvenuta il 3 ottobre del 1990. Uno dei più importanti politici del secolo scorso, Kohl dopo Otto von Bismarck è stato il più longevo cancelliere della storia tedesca ed è considerato insieme al presidente francese François Mitterand l’artefice del Trattato di Maastricht che ha istituito l’Unione Europea.
Noto per le sue posizioni fortemente anticomuniste, contro il parere della gran parte dei banchieri anche tedeschi ebbe il grande merito di credere e riuscire nella riunificazione della Germania, che la stessa Angela Merkel, allora giovane esponente comunista, non voleva. Secondo Ralf Georg Reuth e Günther Lachmann, biografi dell’attuale cancelliera tedesca, la Merkel infatti era favorevole ad un “socialismo democratico in una Germania Est indipendente”. Accusato di aver preso tangenti, come un po’ tutti i leader scomodi soprattutto del secolo scorso, fu di fatto estromesso dalla scena politica tedesca.
Un drammatico episodio familiare segnò poi la vita di Kohl. La moglie Hannelore, morta suicida nel luglio 2011, fu infatti stuprata a 12 anni dai soldati sovietici nel maggio del 1945, mentre assieme alla madre tentava di raggiungere la parte occidentale della Germania . La dodicenne Hannelore venne prima violentata dai russi e poi lanciata da una finestra “come un sacco di cemento”, come scrive Heribert Schwan, giornalista autore di “Vita e dolori di Hannelore Kohl”.
Alessandro Della Guglia