Roma, 23 mag – Mosca sta esaminando il piano dell’Italia per la risoluzione pacifica del conflitto in Ucraina. “L’abbiamo ricevuto da poco, lo stiamo valutando”, ha dichiarato il viceministro degli Esteri russo Andrey Rudenko, rispondendo nello specifico ai giornalisti che gli hanno chiesto se la Russia stesse prendendo in considerazione il piano di pace italiano. Rudenko, citato dalla Tass, ha inoltre fatto sapere che Mosca formulerà una precisa risposta non appena avrà finito di analizzarlo.
Anche l’Ucraina valuta la proposta italiana
In ogni caso, lo stesso viceministro degli Esteri russo ha detto che la Russia è pronta a riprendere negoziati ma deve esserci un atteggiamento costruttivo da parte del governo di Kiev. Rudenko non ha comunque escluso la possibilità di ragionare con l’Ucraina su un eventuale scambio tra i prigionieri russi e i soldati ucraini catturati ad Azovstal. “Ammetto ogni possibilità che non contraddica il buon senso”, ha detto il numero due della diplomazia russa.
Dunque non vi sono ancora certezze sui negoziati, ma l’apertura della Russia almeno alla “valutazione” del piano di pace proposto dall’Italia è senza dubbio un piccolo passo avanti, da unire oltretutto alla stessa risposta da parte dell’Ucraina. Anche il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleh Nikolenko, ha infatti detto che la proposta italiana è al vaglio delle autorità di Kiev.
In cosa consiste il piano di pace italiano
Elaborato dalla Farnesina, grazie anche a una serie di confronti con diversi partner internazionali coinvolti a vario titolo nella guerra in Ucraina (a partire dalla Turchia e dai principali Paesi Ue), il piano di pace italiano pare sia stato supervisionato anche dalla Santa Sede. E’ stato presentato dal ministro Luigi Di Maio al segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Consiste essenzialmente in quattro punti cardine: cessate il fuoco immediato, compromesso per Donbass e Crimes, neutralità dell’Ucraina e garanzie di sicurezza per l’Europa. Vediamoli più nel dettaglio, stando a quanto emerso sinora.
Cessate il fuoco: da attuare con una serie di meccanismi di supervisione di Paesi terzi e con una smilitarizzazione totale della linea del fronte di guerra.
Neutralità dell’Ucraina: da sancire con una conferenza di pace, da cui dovrebbero emergere garanzie per il futuro ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea. Processo comunque molto lungo, come noto.
Autonomia Donbass e Crimea: è senza il dubbio il punto più delicato e controverso. Perché l’Italia vorrebbe arrivare alla definizione di un’autonomia delle aree contese che però non contrasti con la sovranità ucraina di questi territori, de facto ormai quasi completamente controllati dalla Russia.
Sicurezza dell’Europa: l’obiettivo è tornare a una situazione ante 24 febbraio, giorno in cui è iniziata l’invasione russa. L’Italia chiede garanzie specifiche per la sicurezza europea, dopodiché si dovrebbe contemplare un progressivo allentamento delle sanzioni occidentali imposte alla Russia.
Eugenio Palazzini
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