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Nfl: multe ai giocatori che si inginocchiano durante l'inno nazionale

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New York, 24 mag – Sono in arrivo multe salate per le società di National Football League i cui giocatori si rifiutano di assistere composti all’inno nazionale. A deciderlo è stata la Lega americana, che ha diramato un nuovo regolamento in vista della prossima stagione del più importante campionato di football americano, dopo che nel 2016 l’ex quarterback dei San Francisco 49ers, Colin Kaepernick, si era inginocchiato durante l’inno per protestare contro le violazioni dei diritti degli afroamericani.
Quel gesto venne emulato da molti altri giocatori, soprattutto afroamericani, che iniziarono a inginocchiarsi prima di ogni partita, quando partivano le prime note dell’inno. Venne avviata una campagna chiamata taketheknee (mettiti in ginocchio) che fece proseliti in molti altri sport, tra cui il basket.
Una protesta che non piacque al presidente americano Donald Trump, che la bollò come una mancanza di rispetto nei confronti dei valori patriottici e della bandiera americana. Trump chiese un intervento forte, e si appellò alle società chiedendo di licenziare i giocatori ribelli.
Le sue rimostranze hanno accolto il favore della NFL, che nell’annunciare l’introduzione delle multe ai club, ha aggiunto che ciascun giocatore sarà libero di evitare di presenziare all’esecuzione dell’inno, a patto che non stia in campo, per una questione di rispetto “nei confronti della bandiera e dell’inno nazionale”. Vietato, insomma, stare in campo se non si adotta un determinato atteggiamento. Molto meglio lo spogliatoio. Per questo verranno multate anche le società i cui giocatori decidono di stare in disparte, in panchina o intrecciano le braccia l’un l’altro.  
I giocatori, però, non ci stanno e promettono battaglia. “Non ci hanno interpellati” fanno sapere dalla loro associazione che in una nota afferma: “Se ci sono cambiamenti al regolamento che mette i giocatori nella posizione di poter essere sottoposti a misure disciplinari o multe, faremo quello che abbiamo sempre fatto, combatteremo tutto quello che invade i diritti dei giocatori fino alla fine”.
Anna Pedri

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