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“Niente congedo mestruale per i trans: non hanno l’utero”: Taiwan, l’assurda precisazione del governo

by Cristina Gauri
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Taiwan, 15 feb — Lo sapevate? A Taiwan le donne trans non possono beneficiare del congedo mestruale — un giorno libero che il datore di lavoro concede mensilmente alle lavoratrici se il ciclo risulta particolarmente intenso o invalidante — perché non posseggono l’utero e non hanno le mestruazioni. Incredibile, vero? La notizia sta ovviamente nel fatto che nel 2022 ci sia bisogno di specificare l’ovvio: cioè che un uomo, pure se si taglia gli zebedei e si mette la parrucca, non può mestruare e non può quindi godere di diritti riservati alle donne.

I trans a caccia dei diritti femminili

Bisogna specificarlo, invece, e pure a gran voce: perché quanto pare la condizione femminile, con tutti i suoi peculiari bisogni e diritti, è diventata ormai terreno di caccia grossa per i maschi che si identificano come donne: dalle quote rosa rubate fino agli sport in cui «ex-maschi», un tempo atleti mediocri tra gli uomini, diventano «donne» andando a competere nelle categorie femminili e sbaragliando per manifesta predominanza fisica le loro avversarie, facendo un’immeritata man bassa di premi. Non paghi di sgraffignare i premi sportivi, a Taiwan i trans hanno messo le mani persino sui giorni di congedo mestruale. Tanto da rendere necessaria la precisazione del ministro del Lavoro (Mol).

Cosa è il congedo mestruale

Piccola premessa: secondo la legge sull’uguaglianza di genere in vigore a Taiwan, le dipendenti di sesso femminile possono richiedere legalmente di prendere un giorno libero per il congedo mestruale ogni mese se avvertono un disagio legato alle mestruazioni che impedisce loro di lavorare. I dipendenti non devono fornire alcuna documentazione per presentare domanda e i datori di lavoro non possono rifiutare, emettere sanzioni o considerare il giorno di riposo un’assenza che influisca sul premio di presenza o sulla valutazione delle prestazioni del dipendente.

Secondo quanto riportato dalla CNA e ripreso dal sito Taiwan News, il caso è balzato agli onori della cronaca dopo che un trans ha presentato domanda per il congedo mestruale presso l’azienda in cui è impiegato. La ditta, posta di fronte al dilemma — affidarsi alla biologia o all’ideologia? — ha contattato il governo locale, il quale ha passato la questione al ministero del Lavoro e al ministero della Salute e del Welfare (Mohw).

Niente utero, niente congedo

Il Mohw ha dovuto scomodare, a sua volta, l’Associazione taiwanese di ostetricia e ginecologia, secondo cui i trans che hanno subito un intervento chirurgico di riassegnazione di genere e hanno registrato ufficialmente il loro cambio di sesso non posseggono uteri di sorta e non hanno le mestruazioni. Poiché lo scopo del congedo mestruale è quello di fornire sollievo a coloro che potrebbero soffrire di disagio fisico sul lavoro durante le mestruazioni, la politica non si applica alle donne trans: nessun utero, nessuna mestruazione, nessun disagio mestruale. Semplice, no? Eppure si è resa necessaria questa trafila per stabilire qualcosa che si può constatare a occhio nudo.

Cristina Gauri

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