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Non solo Cina, anche l’India investe in Africa: il caso Tanzania

by Giuseppe De Santis
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Roma, 23 lug – E’ passato un anno da quando la Banca Mondiale ha dichiarato che la Tanzania è diventata una nazione a medio reddito. Un importante obiettivo raggiunto grazie a politiche che hanno incentivato investimenti nell’agricoltura, nelle infrastrutture, nel settore minerario e nel turismo.
Ovviamente la strada da fare per diventare un Paese sviluppato è ancora lunghissima.

Leggi anche: Tanzania, una nazione africana a medio reddito e in continua crescita

Tanzania, i parchi industriali pensati dal governo

Il governo tanzaniano sta lavorando per realizzare parchi industriali, al fine di attirare investimenti locali e stranieri per creare poi industrie che possano aggiungere valore alle materie prime estratte in Tanzania.

A tale proposito è degno di nota l’incontro di pochi giorni fa tra i rappresentanti del Tanzania Investment Centre con imprenditori indiani interessati a investire nelle aree commerciali che il governo di Dodoma vuole creare per attirare investimenti stranieri, offrendo incentivi di vario genere.
In particolare il governo vuole realizzare delle Export Processing Zones, aree che ospitano industrie che trasformano i prodotti agricoli e minerari della Tanzania per poi essere esportati. Permettendo così non solo di creare nuovi posti di lavoro, ma anche di guadagnare valuta pregiata.

 

Non solo Cina, anche l’India investe in Africa

Gli incentivi offerti dal governo sono tanti e vanno dall’esenzione delle imposte per beni capitali e materie prime importate, alla riduzione delle tasse alle imprese al 20% per cinque anni a chi investe nei settori farmaceutico, tessile o della lavorazione della pelle, passando per la riduzione delle tasse alle imprese al 10% per cinque anni per chi vuole assemblare motori per mezzi di trasporto, trattori, barche da pesca e motori per barche. Gli investitori indiani hanno dimostrato un forte interesse nel voler investire in Tanzania nella gestione dei porti, nelle industrie farmaceutiche, nella lavorazione del pesce e della frutta, oltreché nel settore minerario. A dimostrazione che anche l’India punta ad aumentare la sua presenza in Africa.

Giuseppe De Santis

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