
I 35 diplomatici di Mosca espulsi, addirittura come “persone non grate”, stando al Dipartimento di stato americano sarebbero funzionari russi operanti negli Stati Uniti che “hanno agito in modo incoerente con il loro status diplomatico o consolare”. L’accusa di Washington è chiara: spionaggio. I diplomatici russi hanno adesso 72 ore di tempo per lasciare il suolo americano assieme ai loro famigliari. Oltre all’espulsione dei funzionari, Washington ha annunciato poi sanzioni contro i servizi russi, il Gru e l’Fsb, ovvero gli eredi del Kgb, e nei confronti di alcuni loro dipendenti. Se non siamo alla Guerra fredda poco ci manca, diciamo che stavolta però il tutto sembra causato da una mossa ad orologeria unilaterale di un’amministrazione americana fallimentare intenta ad ostacolare la prossima a guida Trump, che ha già annunciato un cambio di rotta nelle relazioni con la Russia. Restano poco più di venti giorni per capire le conseguenze degli ultimi azzardi di Obama.
Eugenio Palazzini
3 comments
Quest’uomo è cretino come un negro.
Subito dopo l’elezione di Donald, Obama si è dimostrato galantuomo, facendo dichiarazioni positive e accomodanti. Ora, o per pressioni esterne o perché non ce la fa più psichicamente, si è lasciato andare e ha mostrato tutto il “rosicamento”. Il guaio è che la patata bollente finirà nelle mani dell’intero popolo americano… Speriamo che Trump rimedi non appena si insedierà: con Trump e Putin dovremmo essere in buone mani.
La penso esattamente come bombardiere nel commento precedente. Il colore della pelle rappresenta di per sé alcun problema, la costante è purtroppo la loro scarsa capacità intellettiva.