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Omicidio Attanasio: condannati all’ergastolo sei imputati, ma uno di loro è latitante

by Michele Iozzino
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Attanasio

Roma, 7 apr – Arrivano le prime condanne per gli omicidi dell’ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e dell’autista Mustapha Milambo, avvenuti nel febbraio 2021 durante un’imboscata nell’est del Paese africano. Sei uomini sono stati condannati all’ergastolo, ma uno di loro è ancora in fuga.

Le condanne

La procura militare di Kinshasa aveva chiesto la pena di morte per i sei imputati, i quali – oltre che per omicidio – erano stati accusati di associazione a delinquere e detenzione illegale di armi e munizioni da guerra. Questo nonostante in Congo viga da due decenni una moratoria per commutare le sentenze capitali in ergastoli. Diversamente l’Italia, in quanto si era costituita parte civile, aveva fin da subito chiesto una pena detentiva in contrarietà alle esecuzioni capitali. Dal canto suo, la difesa dei sei imputati aveva chiesto l’assoluzione per non aver commesso il fatto o almeno per i dubbi sulla loro responsabilità. Questi ultimi potranno ora ricorrere in appello. I sei erano stati arrestati nel gennaio dello scorso anno, dopo le iniziali ammissioni di colpa si erano successivamente dichiarati innocenti, sostenendo peraltro di essere stati spinti a confessare con la forza, circostanza che l’accusa nega come infondata. Tuttavia dei sei condannati solamente cinque sono in mano delle autorità e ad essere riuscito a rendersi latitante sarebbe proprio il capobanda.

L’omicidio di Attanasio

Il 43enne diplomatico italiano Attanasio era rimasto vittima, insieme al carabiniere Iacovacci e l’autista Milambo, di un assalto con armi da fuoco al convoglio del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Pam) con cui stava viaggiando nei pressi del Parco nazionale di Virunga, nella provincia del Nord Kivu. Secondo l’accusa, i sei congolesi – ora condannati all’ergastolo – costituivano una “banda criminale” dedita alle rapine di strada e che aveva dato vita all’imboscata con l’intenzione di rapire Attanasio per poi chiedere un cospicuo riscatto.

Michele Iozzino

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