Pittsburgh, 7 mag – E’ mistero attorno alla morte di Bing Liu, professore di origine cinese dell’Università di Pittsburgh e impegnato nella ricerca medica contro il Sars-CoV-2. Lo riporta la Cnn. Liu, 37 anni, era sul punto di fare «scoperte molto significative» ed è stato ritrovato ucciso a colpi di arma da fuoco secondo una strana dinamica di omicidio-suicidio. Poco distante dalla scena del delitto, infatti, è stato rinvenuto il cadavere di un secondo uomo – che l’ufficio del medico legale della Contea di Allegheny ha identificato martedì come Hao Gu, 46 anni – in un’auto parcheggiata vicino alla scena della prima morte.

Bing Liu presentava ferite da arma da fuoco alla testa, al collo, al busto e agli arti. Gli inquirenti sostengono la tesi secondo la quale il professore sia stato ucciso dal 46enne, che sembrerebbe essere deceduto per un colpo di pistola autoinflitto alla testa. Le indagini sono ancora in corso. Gli investigatori ritengono che il professore e il suo probabile esecutore si conoscessero.

Liu aveva conseguito il dottorato presso l’Università di Singapore nel 2012. Trasferitosi negli Stati Uniti, aveva ottenuto una borsa di studio presso la Carnegie Mellon University ottenendo di poter lavorare con il famoso scienziato informatico Edmund M. Clarke, vincitore del Turing Award 2007. L’università di Pittsburgh ha espresso il proprio cordoglio in una dichiarazione ufficiale dicendosi «profondamente rattristata dalla tragica morte di Bing Liu, un prolifico ricercatore e ammirato collega di Pitt. L’Università estende le nostre più sentite simpatie alla famiglia, agli amici e ai colleghi di Liu in questo momento difficile».

«Bing era sul punto di fare scoperte molto significative per comprendere i meccanismi cellulari che sono alla base dell’infezione da SARS-CoV-2», hanno spiegato agli inquirenti i suoi colleghi del Dipartimento di Biologia Computazionale e dei Sistemi dell’Università. Dichiarazioni, queste, che hanno ulteriormente infittito il mistero intorno alla sua tragica scomparsa. Liu è stato descritto dai membri della School of Medicine dell’Università come «ricercatore e mentore eccezionale», e si sono impegnati a portare avanti i progressi compiuti da Liu nel campo della ricerca sul coronavirus «nel tentativo di rendere omaggio alla sua eccellenza scientifica».

Cristina Gauri

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

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