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Domani intesa sul Mes. Ma le condizioni (camuffate) ci sono

by Valerio Benedetti
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Merkel Conte Mes

Roma, 7 mag – Ve lo ricordate Conte che, un mese fa, disse a reti unificate «Mes no, eurobond sicuramente sì»? Noi ce lo ricordiamo bene, e sappiamo altrettanto bene che la strategia del presidente del Consiglio ha fallito su tutta la linea. Conte aveva addirittura provato a far passare la sua batosta per una «vittoria storica», sebbene il Consiglio europeo avesse sonoramente bocciato la sua proposta. È a questo punto che il premier italiano ha tentato di rilanciare: «Mes sì, ma senza condizioni». Peccato solo che anche Repubblica, quotidiano amico del governo giallofucsia, lo abbia clamorosamente sbugiardato: le condizioni ci sono, ci sono eccome. Condizioni che si concretizzeranno in una «sorveglianza rafforzata». Tradotto: la Commissione Ue controllerà come spendiamo i soldi che Bruxelles ci ha prestato a strozzo. Game over, Mr Conte.

Il Mes light non esiste

Insomma, l’esito di questa partita impari tra falchi nordeuropei e nazioni mediterranea era già scritto. Manca solo la ratifica finale. E domani, infatti, si riunirà di nuovo l’Eurogruppo, e tutto fa pensare che si troverà la quadra su questo (presunto) Mes «light». Che light, ovviamente, non è. Come si apprende da fonti europee, è praticamente certo che il Mes sarà approvato. Non rimane che limare i dettagli – dettagli che riguardano principalmente la durata dei prestiti. Anche perché è da rammentare che la nuova linea di credito è stata creata appositamente per le sole spese sanitarie degli Stati membri che vi accederanno, e dovrebbe durare finché ci sarà la pandemia da coronavirus. Poi, debellato il morbo, bisognerà restituire i prestiti. Ma è qui appunto che Italia e altri vorrebbero trattare, ossia per allungare i tempi della restituzione del denaro. Esatto, perché, se ancora non lo si è capito, gli italiani – già provati dal Covid-19 e dalla crisi economica – dovranno restituire tutto fino all’ultimo centesimo.

Figli di Troika

Per il resto, fa ridere – se non proprio incazzare – come certa stampa europeista stia cercando di indorare la pillola. Prendiamo l’Huffington Post: il Mes, si legge, sarà «senza condizionalità, la sorveglianza sarà “light”, ma in futuro la Commissione europea potrà usare la sua autorità per chiedere ad un paese di rientrare nei ranghi, nelle regole del Patto di stabilità e crescita». Ma allora, appunto, se vengono a controllarmi e, in caso, a bacchettarmi, le condizioni ci sono. E ancora: «A Bruxelles dunque escludono una ‘troika’ ex-post. Ma, per precauzione, i funzionari europei hanno cambiato il nome del Memorandum in “Template response plan”, in modo che non ricordi i tempi bui dello scontro tra Atene e Bruxelles per la crisi del debito greca». Insomma, hanno solo cambiato il nome, ma la sostanza è la stessa. Perché Mes vuol dire Troika. E Troika, per chi non lo avesse ancora capito, vuol dire Grecia. Ahi serva Italia, di dolore ostello

Valerio Benedetti

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2 comments

jenablindata 7 Maggio 2020 - 2:36

intanto abbiamo già i primi suicidi di imprenditori,grazie a questa crisi:
GRAZIE ai bastardi senzapalle che ci hanno infilato in un vicolo cieco,
e arrivati in fondo han preso un piccone per andare ancora più in fondo.
eh,ma la pagherete pure,eh?
ci arriveremo pure alle elezioni….
e in fretta,
perchè non abbiamo più pazienza.
e se non fate in fretta
a tirarci fuori da questo schifo di ue
ci sarà molta gente,
che deciderà di passare dalle lamentele ai fatti.

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Oggi all’Eurogruppo si chiude per il Mes. Il governo Conte ha perso su tutto la linea | Il Primato Nazionale 8 Maggio 2020 - 12:06

[…] a un’emergenza sanitaria che prima o poi finirà, lasciando macerie sociali immani. Ma, appunto, per questo il Mes non serve a un tubo e, anzi, se spendiamo quei soldi per aiutare famiglie e imprese, ecco che scatta quella «sola […]

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