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L’Onu boccia la legge francese contro il burqa: «Risarcite le donne velate»

by Alice Battaglia
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Parigi, 26 ott – Le Nazioni Unite si sono pronunciate ieri in merito al divieto di indossare in pubblico il niqab, ovvero il velo islamico che copre completamente il volto delle donne. La norma, imposta in Francia nel 2011, comporta per chiunque venga trovato ad indossarlo una sanzione di 150 euro di multa e un corso obbligatorio sulla cittadinanza.
Il niqab venne di fatto messo fuori legge sotto la presidenza di Nicolas Sarkozy, per ragioni di sicurezza, ma gli esperti indipendenti chiamati dall’Onu a dare un giudizio hanno espresso parere contrario. “In particolare, il Comitato non è stato convinto dall’affermazione dell’allora governo francese, per cui il divieto di coprirsi il volto sarebbe stato necessario e proporzionato dal punto di vista della sicurezza o per raggiungere l’obiettivo di ‘vivere insieme’”, hanno affermato i portavoce delle Nazioni Unite.
Ma davvero il niqab (come il burqa) non ha alcun risvolto pericoloso in materia di sicurezza? Nel passato recente, sospetti terroristi sono riusciti a eludere la sorveglianza e darsi alla macchia proprio nascosti sotto un velo integrale. È il caso del ventisettenne Mohammad Ahmed Mohamed, fuggito da Londra nel novembre 2013 con indosso un burqa e alle spalle oltre venti accuse per presunte violazioni delle leggi antiterrorismo. Ma non è il solo esempio. Ci sono stati perfino processi interrotti perché il giudice si è trovato nell’impossibilità di verificare l’identità dell’imputata: è accaduto di nuovo in Gran Bretagna, nello stesso 2013, quando il giudice Peter Murphy ha imposto a un’avvocatessa musulmana di non indossare il velo integrale durante il dibattimento in tribunale.
Altri Paesi dell’Unione Europea, tra cui la Danimarca, l’Austria e il Belgio, hanno già approvato norme simili a quella francese contro il velo integrale. Anche la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo aveva dato il proprio consenso, confermando il divieto e accogliendo la tesi del governo di Parigi. Ma ora gli ispettori dell’Onu oppongono un rifiuto: il comitato per i Diritti Umani dell’Onu ha stabilito infatti che proibire il niqab è una violazione lesiva dei diritti umani e ha affermato che il Paese ha 180 giorni per riesaminare la propria legislazione e modificarla. Oltre a risarcire le due donne che avevano portato la questione fino agli scranni più alti dell’organizzazione intergovernativa. Nel frattempo, in materia di “convivenza civile” c’è da segnalare quanto avvenuto ad aprile a Tolosa, quando il fermo di una donna velata, che si era rifiutata di sottoporsi ai controlli della polizia, ha provocato due notti di devastazioni, diciotto arresti e diversi feriti. Qualcuno da noi la chiamerebbe “disobbedienza civile”.
Alice Battaglia

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4 comments

Aldo 26 Ottobre 2018 - 9:32

Chi nasce in un certo posto ha diritto di averne la cittadinanza,gli antichi romani estesero la cittadinanza a quasi tutti i popoli facenti parte dell’ impero.

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Cesare 27 Ottobre 2018 - 2:41

Quello che dici non è esatto; da wikipedia;
Al cittadino romano corrispondeva il Plenum ius, l’Optimum ius, ovvero il diritto pieno. A differenza di coloro che avevano soltanto il diritto latino, un civis optimo iure (cittadino di diritto pieno) era iscritto in una delle trentacinque tribù territoriali, che fungevano da liste elettorali e di arruolamento militare, e dunque poteva votare nelle assemblee comiziali di Roma e arruolarsi nelle legioni.
I vantaggi della cittadinanza erano diversi: un abitante delle province (peregrinus) che otteneva il plenum ius poteva venire esentato dalle imposte che gravavano sui provinciali; in caso di arresto, non poteva essere sottoposto a punizioni corporali.
Nel 49 a.C., tutte le città del Nord Italia che godevano di diritti inferiori (diritto latino) ottennero per legge il plenum ius, diventando municipia, cioè comunità di cittadini che assumevano tutti i diritti e i doveri dei Romani.

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Cesare 26 Ottobre 2018 - 10:03

L’ ONU sembra in mano alle oligarchie globaliste.A queste serve mischiare i popoli per abbattere gli stati e schiavizzare gli individui e a tal fine proteggono l’immigrazione musulmana con il loro niqab.Ma i molti genocidi, tra cui quello del popolo siriano ad opera di terrtoristi stranieri e quello del popolo yemenita ad opera dell’ arabia appoggioata dall’ occidente, non hanno trovato efficace opposizione da parte dell’ onu, che invece ha trovato il tempo per dire che in Italia vi è violenza e razzismo.L’ Italia deve trovare altri consessi internazionali per la vera pace nel mondo perchè l’ONU cosi’ proprio non và

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Raffo 26 Ottobre 2018 - 10:21

L’ onu, ovvero un palazzo da abbattere,un tempio di comunistoidi drogati, fecciaglia islamica e africana, sodomiti e bagascie analfabete,le stesse deiezioni umanoidi che dovevano arrivare in Italia ed indagare per razzismo e xenofobia………. schifosi sinistri. Vi sono funzionari onu indagati per pedofilia,stupro e molestie sessuali varie…….. luridume comunistoide ignobile.

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