Roma, 6 apr – Forte della schiacciante vittoria elettorale, Viktor Orban prova adesso a ritagliarsi un ruolo determinante nei negoziati tra Ucraina e Guerra. Il primo ministro ungherese ha infatti annunciato oggi di aver parlato con il presidente russo Vladimir Putin, chiedendogli di dichiarare subito il cessate il fuoco.
Orban a Putin: “Subito cessate il fuoco e negoziati in Ungheria”
“Ho suggerito al presidente Putin di dichiarare un cessate il fuoco immediato“, ha detto Orban durante una conferenza stampa. “La sua risposta è stata positiva, ma con delle condizioni”, ha precisato il primo ministro. Non solo, il premier magiaro ha fatto sapere di aver invitato Putin a Budapest insieme ai leader di Francia e Germania per colloqui di pace.
L’Ungheria ha anche fatto sapere di essere pronta a pagare in rubli il gas russo, per evitare di rischiare l’interruzione delle forniture da parte di Mosca. Il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, aveva inoltre affermato in precedenza che le autorità di Bruxelles “non hanno alcun ruolo” da svolgere nell’accordo di fornitura di gas con la Russia, che si basa su un contratto bilaterale tra la compagnia MVM – di proprietà statale ungherese – e la russa Gazprom.
Orban condanna l’aggressione russa
Ricordiamo che Orban, nonostante qualche suo frettoloso detrattore abbia fatto intendere il contrario, ha condannato l’aggressione russa all’Ucraina. “Questa è una guerra che i russi hanno iniziato, hanno attaccato l’Ucraina, ed è un’aggressione, questa è la posizione comune dell’Unione Europea e l’Ungheria condivide quella posizione”, ha detto il premier magiaro. Al contrario della gran parte dei Paesi europei, l’Ungheria mantiene forti rapporti commerciali con la Russia e si è opposta a qualsiasi sanzione Ue sul petrolio e sul gas russo, così come all’invio di armi in Ucraina attraverso il territorio ungherese.
Eugenio Palazzini
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[…] rimaste soltanto Turchia e Ungheria. “Chiunque tenti qualcosa è benvenuto, anche se Erdogan e Orban non mi sembrano campioni della democrazia. Anche perché i campioni della democrazia sono […]
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