Home » Il paradosso del coronavirus: la Cina ha infettato il mondo ma rischia di uscirne vincitrice

Il paradosso del coronavirus: la Cina ha infettato il mondo ma rischia di uscirne vincitrice

by Emanuele Fusi
9 comments
xi jinping coronavirus Cina

Roma, 11 mar – Come seconda economia più grande del mondo, la Cina ha contribuito per il 30% alla crescita economica globale nel 2019. Il che significa che il gigante asiatico rimane il motore principale della crescita globale. Pertanto le conseguenze dell’epidemia interesseranno non solo la Cina ma anche altri paesi, compresi quelli associati alla proposta Belt and Road Initiative (la Nuova via della Seta). Ma nonostante la pandemia in corso  minacci di ridurre la crescita economica della Cina, è assai più probabile che la stessa avrà solo un impatto temporaneo sui progetti per la Nuova via della Seta.

Innanzitutto, gli sforzi della Cina per controllare l’epidemia di coronavirus hanno iniziato a produrre i risultati sperati, poiché il numero di casi recentemente confermati sta continuando a diminuire. Sarebbe quindi corretto affermare che la diffusione del Covid-19 è stata efficacemente soppressa. In effetti, il 26 febbraio, il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha affermato che per la prima volta il numero di nuovi casi fuori dalla Cina ha superato quelli all’interno del Paese.

La forza economica del Dragone

In secondo luogo l’economia cinese ha dimostrato di avere una grande capacità di ripresa e vitalità. Nel 2019 il Pil totale della Cina era vicino ai 100 trilioni di yuan (20 trilioni di dollari) ed è cresciuto del 6,1 per cento. Sebbene il tasso di crescita fosse inferiore al 6,6 per cento nel 2018, era significativamente più alto del tasso di crescita globale. Inoltre, il Pil pro capite cinese ha ora superato i 10 mila dollari ($ 13,870). Il fatto che le esportazioni cinesi siano cresciute del 5% nonostante la disputa commerciale sino-americana mostra non solo la capacità di ripresa dell’economia cinese, ma anche la continua ottimizzazione del suo ambiente commerciale interno, che manifesta il potere endogeno del commercio estero cinese.

Stephen Roach, ricercatore senior dell’Università di Yale, ha affermato che la Banca popolare cinese ha continuato a iniettare liquidità nel mercato nei giorni scorsi, indicando che il Paese dispone di strumenti politici sufficienti per affrontare le sfide. E i quaranta economisti intervistati da Reuters di recente hanno dichiarato di essere ottimisti sulle prospettive economiche della Cina e credevano che l’economia cinese sarebbe rimbalzata rapidamente nel secondo trimestre di quest’anno.

La Nuova via della Seta non è a rischio

Terzo, solo pochi paesi impegnati nei progetti della Nuova via della Seta hanno contratto il nuovo coronavirus; e questo perché tali progetti hanno un alto tasso di localizzazione. I progetti Belt and Road hanno creato centinaia di migliaia di posti di lavoro locali nei paesi ospitanti. Attualmente, l’85% dei dipendenti delle filiali estere di proprietà statale sono impiegati locali, con un tasso di localizzazione dell’occupazione di molte imprese superiore al 90%. La filiale di Petro-China in Indonesia e la filiale di China Mobile in Pakistan, ad esempio, hanno assunto quasi il 99% dei loro dipendenti tra la popolazione locale.

Inoltre, la maggior parte dei cinesi che lavorano su progetti all’estero non sono tornati in Cina durante le vacanze del Festival di Primavera. Ciò significa che le probabilità che portino il virus sono minime. In quarto luogo, la maggior parte dei governi dei partner Belt and Road sta lavorando con il governo cinese per ridurre l’impatto dell’epidemia. Dal 2013 la Cina ha effettuato investimenti diretti per oltre 100 miliardi di dollari nei paesi partner della Nuova via della Seta e ha pagato 2 miliardi di tasse. I progetti hanno svolto un ruolo positivo nel promuovere lo sviluppo dell’economia locale nei paesi ospitanti e questi sanno che sostenere la Cina è positivo per la propria crescita economica.

E sebbene alcune nazioni abbiano sospeso i servizi aerei e ferroviari e gli scambi di personale con la Cina, queste restrizioni sono a breve termine e saranno gradualmente eliminate man mano che l’epidemia sarà contenuta. Grazie alle misure preventive e di controllo adottate dalla Cina, l’epidemia non influenzerà gravemente la cooperazione economica e commerciale tra la Cina e altri paesi della Belt and Road. 

Altro che complotto Usa, vince la Cina

Come ha affermato recentemente l’amministratore delegato del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva, se l’epidemia viene controllata rapidamente, l’economia cinese si riprenderà presto. Tutto questo è un paradosso e una ingiustizia, che smentisce definitivamente la tesi del complotto americano contro la Cina, secondo la quale gli Usa avrebbero creato il virus per far collassare l’economica cinese.

In realtà sta avvenendo l’esatto opposto: l’Europa e l’Occidente rischiano un collasso economico dal quale potranno riprendersi dopo molti anni, e nel frattempo – l’Italia in particolare – rischia in futuro di dover svendere il proprio patrimonio nazionale per tornare a crescere. Ma vi è di più: tutto il caos è partito dalla Cina, la quale si guarderà bene da ripagare e risarcire i danni che ha fatto in tutto il mondo.

E così mentre noi Europei saremo ancora a leccarci le ferite e a contare gli ingenti danni subiti, la Cina continuerà come se nulla fosse successo, a costruire il suo imperialismo per sottomettere l’Occidente e il mondo intero, dopo averlo affossato per mezzo di un virus partito da loro. Passata la pandemia, la globalizzazione purtroppo continuerà il suo corso, e sarà sempre più di colore rosso e parlerà sempre di più la lingua dei mandarini. Noi figli dell’Occidente bianco – tra qualche anno – resteremo al palo, e guardandoci intorno, capiremo di essere improvvisamente diventati una appendice passiva dell’Asia.

Emanuele Fusi

You may also like

9 comments

Luca 11 Marzo 2020 - 10:29

nessuno ci obbligaa comprare la loro merce scadente

Reply
SergioM 11 Marzo 2020 - 3:38

La profezia :
“Attenzione al pericolo giallo. Nei prossimi decenni ci dovremo guardare dall’espansionismo cinese. Invaderanno il mondo con la loro smisurata prolificità, con i loro prodotti a basso costo e con le epidemie che coltivano al loro interno”.
Benito Mussolini, discorso di saluto a Galeazzo Ciano, nominato rappresentante italiano a Shangai.

Discorso pronunciato a Roma nel 1927, anno V EF.

….. posso dire CE L’AVEVA DETTO ????? o commetto un reato ?

Reply
guhe 12 Marzo 2020 - 12:31

Shanghai*

Menomale che non esiste più il fascismo.

Reply
Alessandro 11 Marzo 2020 - 3:41

E tu sei un ignorante perché sia la merce scadente che quella di qualità viene da loro.

Reply
SergioM 11 Marzo 2020 - 3:50

Per chi lo ignorasse …..

i Cinesi “Tomi tomi…..cacchi cacchi”
si stanno prendendo l’ Africa …. il cotinente PIù RICCO del pianeta .

Mente noi COGLIONI Occidentali …. ci stiamp prendendo i Bingobongo
fancazzisti e li manteniamo per “espiare” il Colonialismo !!!

Dalle mie parti si dice :

ghà da ves bel ves scemi .
dev’essere bello essere scemi

non so come SUONI in italiano …. ma NON è un COMPLIMENTO !

Reply
Marco 11 Marzo 2020 - 9:12

Ci stanno prendendo… non sapevo fosse tua. Da quello che so l’africa è degli africani e molto bene vedono cinesi e asiatici che stanno infrastruttura do il loro continente.

Reply
Marco 11 Marzo 2020 - 9:10

Ma che cirbellerie, stava andando molto bene ma nel finale ha tradito la sua faziosità atlantica, proprio verso quelle potenze che tentano di scardinare l’Europa e l’Eurasia attraverso la destabilizzazione che stavolta ha le sembianze di un virus.
Agli anglo americani è andata male, la Cina ha reagito fortissima e ha ribaltato il risultato, ora aiuterà Italia ed Europa e oboe, mentre gli americani rioccupano il vecchio continente con le esercitazioni NATO. Anche su quel versante Putin gli ha dato il ben servito con il crollo dei prezzi del petrolio che imputtana l’economia di Washington.

Reply
Fra 12 Marzo 2020 - 1:02

”la globalizzazione purtroppo continuerà il suo corso, e sarà sempre più di colore rosso e parlerà sempre di più la lingua dei mandarini. Noi figli dell’Occidente bianco – tra qualche anno – resteremo al palo, e guardandoci intorno, capiremo di essere improvvisamente diventati una appendice passiva dell’Asia.”

Io non trovo nulla di male nel continuare a studiare la lingua cinese.
”Occidente bianco” è un po’ triste, che significato ha?

È una cosa molto positiva se sul piano economico e commerciale, si creano contratti egualitari.

Reply
Alessandro 12 Marzo 2020 - 3:27

Ma perché non pensate a tutti gli imprenditori italioti del nord che hanno delocalizzazione in Cina per fare profitti, affossando ancora di più la nostra economia e, paradossalmente, diffondendo pure il virus autoctono cinese?
I cinesi fanno i cinesi, ovunque nel mondo mentre noi siamo i venduti d’Europa, capaci di vendere il Colosseo, le nostre mamme, i nostri figli e persino noi stessi pur di arricchirci personalmente e fare profitti. Questo solo sanno fare gli utili “italioti”, per non dire altro…

Reply

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati