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Parigi, pesanti scontri tra gilet gialli e polizia: 126 fermi

by Eugenio Palazzini
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Parigi, 20 apr – A Parigi, nel 23esimo sabato di protesta dei gilet gialli, i primi tafferugli sono iniziati nel primo pomeriggio. Cassonetti e materiali da cantiere dati alle fiamme e polizia che ha subito sparato gas lacrimogeni contro i manifestanti lungo uno dei viali principali della capitale francese, tra la Bastiglia e Place de la République. Le forze dell’ordine transalpine hanno fermato 126 persone e più di 11mila controlli preventivi, mentre molti gilet gialli continuano a sfilare lungo i viali del centro città e un altro corteo, che sarebbe dovuto partire da Bercy, è stato vietato dalla polizia.

Lo schieramento di agenti è massiccio, circa 60mila in tutta la Francia e 5mila nella sola Parigi. A mezzogiorno Christophe Castaner, ministro dell’Interno, si è presentato all’Eliseo dal presidente Emmanuel Macron per fare un punto sulla situazione. Castaner ha ordinato un imponente dispiegamento di forze dell’ordine in particolare nella capitale e nelle città di Tolosa, Montpellier e Bordeaux. I manifestanti hanno deciso di incalzare Macron proseguendo nelle proteste, a prescindere dai drammatici fatti di Notre Dame. Il legale dei gilet gialli, Juan Branco, ha infatti sottolineato al presidente francese che “l’incendio non spegne la nostra lotta e non va strumentalizzato”.

Misure di facciata

Si attende il prossimo giovedì il discorso di Macron sul “Grande dibattito nazionale” lanciato proprio dai gilet gialli. Il presidente transalpino dovrebbe illustrare le misure adottate a conclusione di questione dibattito, dopo aver ascoltato le opinioni dei cittadini. Nonostante non siano ancora ufficiali, né siano state divulgate ai media, le misure che il governo di Parigi dovrebbe annunciare sono già state bollate come insufficienti dai gilet gialli, perché puramente di facciata. Cinque mesi di protesta che dunque sembrano destinati a prolungarsi, con i manifestanti che hanno rilanciato le proprie rivendicazioni e annunciato un’altra grande manifestazione il primo maggio.

Eugenio Palazzini

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