Mosca, 21 gen – Si e concluso ieri a Teheran lo storico accordo tra Russia e Iran in materia di collaborazione militare e strategica. Il patto è stato firmato dal ministro della difesa russo, il generale d’ armata Sergey Shoygu e dal suo omologo iraniano, il generale di brigata Hossein Dehquan.
Russia e Iran dagli anni 60-70 hanno avviato un proficuo confronto e una duratura collaborazione nel campo degli armamenti. Già molto prima della rivoluzione dell’ayatollah Khomeini, in Iran lavoravano centinaia di consiglieri militari russi e più di 500 ufficiali dell’esercito iraniano hanno studiato in Unione Sovietica.
Sempre dall’Urss, l’Iran riceveva armamenti e mezzi per le forze di terra, il genio militare e l’artiglieria. Inoltre gli stabilimenti di sviluppo militare di Esfahan, Shiraz e l’enorme laboratorio di “Babak” furono costruiti e avviati con l’aiuto d’ingegneri e consiglieri russi.
Le trattative sono rimaste riservate ma le parti sono unanimi nel sottolineare che in questo momento è indispensabile ampliare la cooperazione nel campo della difesa con lo scopo di favorire il rafforzamento della capacità difensiva sia della Russia che dell’Iran.
Un accordo in linea con i precedenti “incontri” tra gli arsenali russi e l’Iran che già negli anni novanta ha ricevuto forniture in ogni campo delle forze armate. Dal 2001 la Russia ha anche fornito elicotteri e aerei d’assalto Sukhoi Su-25 e sistemi contraerei “Tor-M1” e nel primo decennio del 2000 la repubblica islamica era diventata il terzo compratore degli armamenti russi con quasi 2 miliardi di dollari di budget speso.
A causa delle sanzioni contro l’Iran dovute al suo programma nucleare, le forniture militari si erano interrotte ma questi accordi e la mutata situazione geopolitica sembrano inaugurare una nuova linea strategica per il Medio Oriente.
I nuovi scenari geopolitici impongono alla Russia e all’Iran di rinsaldare il loro storico rapporto militare e di fare fronte comune per arginare ed intervenire sugli effetti della destabilizzazione totale in atto ora nello scacchiere mediorientale.
Alberto Palladino