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Pietra stele dei Pitti rivela la transizione dal politeismo al Cristianesimo in Scozia

by Andrea Bonazza
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Roma, 6 nov – Un’antica pietra, molto rara, scolpita circa 1.500 anni fa, è stata scoperta in un cimitero scozzese. Sulla pietra stele sono raffigurati un toro, dei pellicani e un’antica scrittura di un alfabeto arcaico. A rendere ancora più sorprendente questa scoperta, è che la stele incrociata è stata scolpita dall’antico “popolo dipinto” della Scozia. I Pitti erano gli antenati degli scozzesi, chiamati per la prima volta con questo appellativo da Giulio Cesare nel suo De Bello Gallico. La lastra a forma di croce è stata portata alla luce il mese scorso nel cimitero di Old Kilmadock vicino a Doune, in Scozia. L’ archeologo dello Stirling Council, Murray Cook, ha dichiarato al WordsSideKick.com che la pietra stele è stata scolpita dai Pitti tra il 500 d.C. e il 700 d.C. Essa oggi “risplende di nuova luce sull’interazione storica tra patrimonio e fede nel Regno Unito settentrionale”.

La misteriosa pietra stele dei Pitti

Si pensa che i Pitti siano i discendenti dei popoli Caledoni e di altre antiche tribù celtiche registrate dagli storici romani. Furono infatti per primi gli scrittori romani a coniare il nome “Pict“, descrivendo i leggendari tatuaggi del popolo e le loro pitture di guerra che aiutarono a unificare le forze indigene disparate nella battaglia contro la conquista romana della Gran Bretagna settentrionale. Misurando 119 centimetri di altezza e 82 centimetri di larghezza, la cosiddetta “pietra di Old Kilmadock” fu creata dai Pitti nel periodo altomedievale. Il manufatto presenta una parte superiore arrotondata, decorazioni di animali e una striscia di caratteri dell’alfabeto medievale “Ogham“. Gran parte degli storici concordano sul fatto che, subito dopo che i Pitti cacciarono i romani alla fine del V secolo, nel 685 d.C., cacciarono successivamente tutti i britannici rimasti in Scozia. Si ritiene però, che i Pitti abbiano consolidato e difeso il loro impero fino a quando i Vichinghi presero il controllo nel nord-est intorno all’inizio del X secolo. Seguendo questo filo storico, a gettare un velo di mistero su questa scoperta, tuttavia, è che la pietra stele è stata trovata proprio al confine tra l’Impero romano e quello dei Pitti.

Scoperta ai confini dell’Impero Romano

I ricercatori sospettano che la pietra stele dei Pitti sia sopravvissuta nei secoli perché in quanto probabilmente è stata riutilizzata come copertura tombale nel cimitero di Old Kilmadock. La misteriosa lastra a croce non è però la prima scoperta in questa regione della Scozia. Gli archeologi del sito affermano che essa svolgeva “funzioni multiple”, indicate da tre caratteristiche specifiche. Kelly Kilpatrick, storica e celtista dell’Università di Glasgow, ha spiegato che, sebbene la pietra assomigli a una lapide, “la sua sommità arrotondata e la croce circolare annodata, la rendono un raro tipo di lastra a croce dei Pitti”. Come dicevamo poc’anzi, la pietra presenta inoltre anche un’iscrizione in Ogham, che molto spesso registra i nomi di potenti élite sociali. Kilpatrick ha poi aggiunto che sarà in grado di interpretare l’iscrizione solo una volta che la pietra sarà completamente dissotterrata, perchè attualmente a mezza immersa nel fango. A tal proposito, il dottor Cook sostiene che la presenza della scrittura Ogham riflette “l’influenza dei cristiani irlandesi” e sospetta che, forse, in questo luogo si trovava un “monastero dei Pitti” andato perduto.

Una simbologia tra Cristianesimo e Paganesimo

Venendo alla simbologia raffigurata su questa straordinaria pietra stele, il team di ricercatori afferma che gli uccelli accuratamente scolpiti rappresentano i pellicani, riprendendo le tradizioni esoteriche celtiche di un pellicano che mastica la propria carne per fornire cibo ai suoi piccoli affamati. Cook ha spiegato che questo simbolo, in un’unione di tradizioni politeiste e monoteiste, riflette “Cristo e l’Ultima Cena che diventa Eucaristia”. Inoltre, una bestia a quattro zampe raffigura molto probabilmente un toro, che potrebbe simboleggiare “una famiglia, una zona o un’antica divinità”. Secondo gli archeologi, inoltre, originariamente la lastra potrebbe essere stata usata come “statua pubblica, eretta da un ricco mecenate per celebrare sia l’eredità dei Pitti che la propria fede cristiana”.

Nel solco delle antiche tradizioni

La pietra stele appena scoperta, potrebbe essere dunque una preziosa testimonianza della transizione religiosa e tradizionale nella storia scozzese, quando agli antichi simboli dei Pitti furono date nuove interpretazioni cristiane. Mentre i romani lasciarono la Gran Bretagna alla fine del V secolo, l’eredità cristiana che lasciarono le legioni fu scolpita in quelli che, essenzialmente, rappresentavano uno strumento di conversione. Per una transizione più agevole, i primi cristiani non cambiarono le credenze dei Pitti ma accompagnarono gli stessi verso una reinterpretazione dei propri simboli indigeni. Come storicamente sappiamo, però, l’impero dei Pitti alla fine è crollato sotto il cristianesimo e l’invasione dei vichinghi, all’inizio del X secolo. Ancora una volta, le tracce lasciate dai nostri avi ci fanno comprendere che, in molti casi, rinunciare alle proprie tradizioni per abbracciare mode e ideologie esterofile può portare al tramonto delle nazioni.

Andrea Bonazza

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1 commento

Marcellogo 6 Novembre 2022 - 6:52

L’Ogham è un alfabeto molto particolare. Usato in lingue celtiche è una serie di linee (verticali) su cui si intersecano i segni delle lettere che sono (con poche eccezioni) sia cumulativi che posizionali: una o più linee oblique a destra, sinistra o passanti della linea invece che un segno diverso per ognuna.
Il risultato grafico ricorda i segni dei carcerati sulle mura per tener conto del tempo passato.

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