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Nel ’39 la Polonia, oggi l’Ucraina: fidarsi dell’Occidente non è mai una buona idea

by Valerio Benedetti
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Ucraina Polonia

Roma, 25 feb – «Ci hanno lasciati a combattere da soli». Questo il grido di dolore di Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, dopo essersi reso conto che no, gli alleati occidentali non verranno. Ai carri armati e ai bombardieri russi, i «buoni» hanno deciso di rispondere con le sanzioni e gli accorati appelli in stile «siamo tutti ucraini». Che, ovviamente, non vuol dire assolutamente nulla: mentre a Kiev si combatte e si muore, a Roma, Parigi e Berlino ci si fa belli con gli apericena solidali (e il super green pass d’ordinanza, va da sé). Perché per i «buoni» la situazione è grave, sì, ma non è affatto seria.

L’Ucraina è la nuova Polonia?

Lo sappiamo: i parallelismi storici lasciano il tempo che trovano. Ma, di fronte al dramma odierno dell’Ucraina, è quasi impossibile non ripensare al settembre del 1939, quando la Polonia fu invasa da Germania e Russia (sì, c’era anche lei, anche se si chiamava Unione Sovietica). Anche in quel caso gli Alleati non mossero un dito. Al tempo la si chiamò «guerra buffa» o «guerra dei coriandoli»: dichiarazioni altisonanti, vibranti minacce, ma di fatto si abbandonò in fretta l’agnello sacrificale (la Polonia) al suo destino. Di più: Francia e Gran Bretagna si «dimenticarono» addirittura di dichiarare guerra alla Russia, con tante grazie di Peppino Stalin.

Vatti a fidare dei «buoni»

Per carità, non vogliamo spaventare i lettori. Al contrario, intendiamo rassicurarli: non ci sarà alcuna Terza guerra mondiale. Non ora perlomeno: non la vuole la Russia, né la vogliono gli Stati Uniti. Che, infatti, hanno pensato bene di piantare in asso l’Ucraina, che è diventata un po’ la Polonia del XXI secolo. Del resto, non ci voleva un genio per capire che Washington non avrebbe mai rischiato una guerra in campo aperto contro Mosca – con tanto di arsenale atomico – solo per far bella figura. E questo la dice lunga sulla furbizia della classe dirigente ucraina. Il problema è sempre quello: vatti a fidare dell’Occidente, vatti a fidare dei «buoni». Nel 1939, perlomeno, qualcuno ebbe il buon gusto di dire «perché morire per Danzica?». Oggi, invece, l’Occidente è compatto: «armiamoci e partite», è il suo grido di battaglia. E avanti con il prossimo apericena.

Valerio Benedetti        

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3 comments

Manlio Amelio 25 Febbraio 2022 - 12:42

Mentre voi fate il vostro lavoro… io faccio “parlare” Celine “dal mondo dei morti” e visto l’argomento chi meglio di Lui… “Luis”- Ferdinand può farlo?…

Rammentate Nord è del 1960 romanzo straordinario ed autobiografico…

“La Corte dell’ira” nella post-fazione di Giuseppe Guglielmi (1975)

“… c’è la paura della guerra, delle bombe, della morte “un ospite in trappola” insidiato da una trappola invisibile, … o il silenzio della città vuota, fatta solo di quinte di facciate e di macerie”

https://telegra.ph/Basta-con-le-vostre-stramberie-02-25

By Manlio Amelio

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Fabio Bertoncelli 25 Febbraio 2022 - 3:51

L’esercito tedesco invase la Polonia il 1° settembre 1939. Il giorno 3 la Gran Bretagna e la Francia dichiararono guerra alla Germania.

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Evar 25 Febbraio 2022 - 4:30

Spiacente per Kiev, ma dovremmo forse fare una terza guerra mondiale?
L’Ucraina è forse nella Nato?
E poi perchè solo agli yankees è consentito avere un cortile di casa dove fare invasioni?

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