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Quel silenzio osceno sulla Siria devastata dal terremoto

by Eugenio Palazzini
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siria, terremoto

Roma, 7 feb – Un terremoto devastante, scosse che continuano a far tremare le case e un bilancio ancora tremendamente incerto. Una tragedia immane che ha colpito due nazioni che da anni si guardano in cagnesco, eppure unite da una striscia di terra che ci racconta secoli di storia. Poroso confine attraversato negli ultimi anni da un fiume informe di persone diverse, in direzione contraria: uomini, donne e bambini in fuga dalla guerra, truppe governative e terroristi fiondatisi in guerra, volontari di organizzazioni umanitarie accorsi nelle aree più colpite dalla guerra. Carne e sangue, a unire lembi di strade dissestate tra Siria e Turchia.

Terremoto, non dimenticare la Siria 

C’è però qualcosa che continua a dividere queste due nazioni, nella narrazione dei media occidentali – spesso vorace e confusa – più che nella realtà dei fatti. Sulla Turchia sono accesi i riflettori, sulla Siria si è spenta la luce. Tuttavia i tragici numeri dei colpiti dal sisma, nella Repubblica araba, sono altrettanto drammatici: circa 1.500 i morti, diverse migliaia di feriti. Cifre tanto crude quanto incerte, perché da diverse zone siriane non arrivano notizie chiare, si potrebbe dire che neppure arrivano notizie.

Giungono informazioni col contagocce, a volte inattendibili, soprattutto dalla provincia di Idlib, ancora ampiamente controllata dagli estremisti islamici. Ne arrivano di più da Latakia e Aleppo, per ovvi motivi. La prima, costiera città mai occupata dai jihadisti, la seconda, riconquistata dall’esercito siriano nel dicembre 2016. Fu allora che le truppe di Assad rientrarono nella città vecchia di Aleppo, catturando centinaia di terroristi e iniziando il ripristino della sicurezza nei quartieri di Aghiour e di Bab al-Hadid dopo aver definitivamente messo al sicuro i quartieri di Karm al-Dada, Karm al-Qatirji, al-Shaar, al-Marjeh e al-Sheikh Lutfi, oltre alla strategica collina di Tallet al-Shurta, ad est della città.

Sta di fatto che una nazione martoriata da anni di guerra è oggi colpita anche da un terremoto devastante, senza però ricevere dalla stampa internazionale la stessa attenzione della vicina Turchia. Un trattamento che rischia di generare un dramma nel dramma: meno aiuti, meno solidarietà, meno interventi umanitari. Perché la Siria può finire presto nel dimenticatoio, anche a causa di un assurdo isolamento diplomatico che ancora la relega tra gli “Stati canaglia”. Dopo la mannaia fanatica di Isis e galassia jihadista, il pericolo è ora rappresentato dall’ignavia occidentale.

Eugenio Palazzini

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3 comments

Er 7 Febbraio 2023 - 11:46

Penso che si siano accorti tutti

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Terremoto in Siria, donna partorisce tra le macerie 7 Febbraio 2023 - 12:54

[…] Quel silenzio osceno sulla Siria devastata dal terremoto […]

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Terremoto in Turchia: anche Siria devastata ma non interessa a nessuno 8 Febbraio 2023 - 12:00

[…] denuncia Il Primato Nazionale, dalla Siria giungono informazioni col contagocce, a volte inattendibili, soprattutto dalla […]

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