Roma, 13 mag – Prosegue la scelta impressa alla Chiesa Cattolica da parte di Papa Bergoglio di non lasciare il Vaticano lontano dai fronti caldi geopolitici del pianeta. Dopo l’avvicinamento graduale, ma visibile, che dovrebbe portare ad un dialogo stabile con Pechino, ora è il momento di Riad.
Il Camerlengo Jean Luis Tauran è andato per la prima volta in visita ufficiale, per una intera settimana, nel regno Saudita. Diversi particolari ci lasciano intendere che, anche se la stampa non ha dato particolare copertura alla notizia, si sia trattato probabilmente di un incontro di altissimo piano. Innanzitutto il livello delle cariche coinvolte: il Camerlengo da un lato (ovvero chi ha il compito di fare le veci del Pontefice in sua assenza) assieme ad altissimi prelati legati al mondo islamico per formazione e missione e, dall’altro, il Re Saudita Salmon Bin Al Aziz assieme al Ministro degli Affari Esteri Adil Al Jubayar.
La riservatezza è stata massima dal momento che al colloquio tra il Re ed il Camerlengo non è stata richiesta neppure la presenza di un traduttore visto che il Cardinale francese parla fluentemente l’arabo, assieme ad altre 5 lingue (secondo la millenaria tradizione del corpo diplomatico vaticano). Alla stampa non è trapelato nulla in merito all’oggetto degli incontri: qualche giornale (come Breitbart) ha avanzato l’ipotesi che il Vaticano si fosse mosso per sollevare il tema della costruzione di Chiese Cattoliche in Arabia, ma pare francamente improbabile e questa interpretazione è stata smentita da una breve nota del Vaticano.
E’ più probabile che questo sia il primo passo per un tentativo di dialogo dovuto ad un contesto particolare: da un lato un Pontefice che fa un uso molto politico della Chiesa e pertanto ritiene di dover interloquire, almeno sul piano politico, col massimo numero di attori; dall’altro l’arrivo del Principe Ereditario Muhammed Bin Salman che alterna, aperture e concessioni a spietate purghe di oppositori di palazzo, sembra essere il momento migliore per trovare una apertura al dialogo.
Guido Taietti
Religione e geopolitica: cosa ci fa il Vaticano in Arabia Saudita?
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