Roma, 7 gen – Indietro tutta. L’Osservatorio siriano sui diritti umani non pubblica fake news, a dispetto di quanto si scriveva non più di tardi di tre giorni fa. E Repubblica cerca ora di raccogliere i cocci di una magra figura.
In quell’articolo il quotidiano riconosceva, dopo anni nei quali l’Osservatorio è stata la fonte principale (o più comoda alla narrazione?) delle notizie dalla Siria, la sua “scarsa o nulla attendibilità, essendo di fatto gestito da una sola persona, peraltro finanziata, a quanto pare, da una non meglio precisata agenzia britannica”. Non solo: “La verità a quanto pare, è che sono i cosiddetti “ribelli”, terroristi senza scrupoli, ad affamare i civili, privandoli degli aiuti a loro inviati, usandoli come scudi umani e come oggetto di un’ignobile mistificazione della realtà”. Parole come macigni, una sentenza definitiva e a quanto pare inappellabile.
E invece no. Sarà che riconoscere i crimini dei sedicenti ribelli è poco funzionale al racconto del dittatore sanguinario, ma l’articolo viene prima cancellato e poi sostituito con una goffa retromarcia. “Il 4 gennaio in questa pagina è stato pubblicato un articolo dal titolo “Siria, le narrazioni fasulle dell”Osservatorio siriano sui diritti’ che copre i crimini dei cosiddetti ‘ribelli'” che non rispettava gli standard di accuratezza e imparzialità di questa testata” si legge nel cappello introduttivo al pezzo “riparatorio”, che tenta, facendo in buona parte leva sull’emotività (“Sette giornalisti uccisi nel 2017, fra i 130 e i 150 dall’inizio del conflitto”: ma a Repubblica lo sanno che il mestiere dell’inviato di guerra non è propriamente agevole?), di tracciare un quadro dello stato dell’informazione in Siria. Ciò che ne esce è una carrellata di fonti, tutte accomunate dall’essere schierate contro Assad. Tranne una: la televisione di Stato, la quale però – viene spiegato – non è sempre del tutto affidabile. Per la serie “gli standard di accuratezza e imparzialità di questa testata”…
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E rispunta, in coda, ancora lui, l’Osservatorio. Repubblica lo definisce “fra le più controverse fonti basate all’estero” ma allo stesso tempo, a sua parziale scusante, sottolinea che “i suoi report sono stati spesso citati, dichiarando la fonte, da Reuters, Bbc, Cnn, New York Times e altri media occidentali”. E se lo fanno tutti…
Nicola Mattei
Repubblica ci ripensa e riabilita l'Osservatorio siriano (a loro fa comodo così)
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3 comments
Ancora fake news del “grande” giornale romano…
[…] La cifra più inquietante di tutta la vicenda è la totale sostituzione e sovrapposizione dei due articoli, notizia e successiva smentita, sullo stesso URL (indirizzo web) affinché sparisca per sempre traccia del passato (http://www.repubblica.it/solidarieta/immigrazione/2018/01/04/news/siria-185788804/) e venga sdoganato senza più resistenze il mantra del Partito di cui ci aveva allertato Orwell: “Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato“. Cancellando passato e memoria storica, l’informazione diventa un puzzle che si può comporre, scomporre e ricomporre secondo le contingenze (http://www.ilprimatonazionale.it//esteri/repubblica-riabilita-osservatorio-siriano-78027/). […]
[…] e scarsa attenzione alla qualità delle notizie (basti pensare alle numerose cantonate prese e alle fake news diffuse sulla Siria). A ciò è da sommare anche il calo di vendite del giornale cartaceo. […]