Roma, 7 feb – “Quel Buddha è nostro, ridatecelo”. Ataviche ruggini tra Corea del Sud e Giappone riaffiorano oggi per un’antica statua trafugata. Sì perché la Corte d’Appello sudcoreana di Daejeon, ha emesso una sentenza sul furto di un trecentesco Bodhisattva. Verdetto: quella statua va riconsegnata subito ai legittimi proprietari, ovvero ai giapponesi.
Perché un Buddha riaccende la tensione tra Giappone e Corea del Sud
Come riportato da Asia News, a trafugarla furono ladri sudcoreani nel 2012, i quali rubarono diverse opere di enorme valore artistico dal tempio buddhista di Kannon, nell’isola giapponese di Tsushima. I ladri volevano rivendere le opere in Corea del Sud, ma la polizia di Seul li arrestò prima che ci riuscissero. Alcuni manufatti sono stati restituiti regolarmente, ma la riconsegna della suddetta statua del Buddha era stata bloccata dal tempio di Buseok. Motivo? I monaci ne reclamano la proprietà originaria.
I magistrati hanno di fatto ribaltato la sentenza di primo grado, in cui si riconosceva la proprietà della statua al tempio sudcoreano di Buseok. Secondo la Corte il tempio di Buseok di oggi non è infatti quello che possedeva la statua in origine. Dunque i giudici hanno riconosciuto la proprietà al tempio di Kannon, poiché per circa 60 anni, a partire dal 1953, ovvero da quando il tempio nipponico è stato registrato a livello legale, la statua è rimasta in mostra “apertamente e pacificamente”. Per questo il tempio giapponese sarebbe il legittimo proprietario per usucapione.
Fine della diatriba? Neanche per sogno. L’avvocato del tempio di Buseok ha annunciato che presenterà un ricorso, mentre il capo del comitato civile e religioso sudcoreano per la restituzione della statua ha affermato che “la sentenza di oggi è difficile da capire e manca di logica legale”. La statua del Buddha fu prodotta nel 1330 dal tempio di Buseok, nella città di Seosan, circa 100 chilometri a sud-ovest di Seoul. Secondo i monaci sudcoreani fu requisita come bottino dai pirati giapponesi che avevano razziato le coste della penisola coreana nella prima metà del XVI secolo.
Alessandro Della Guglia
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