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Rinnovabili, investimenti e turismo: così l’Algeria vuole superare la dipendenza da gas e petrolio

by Giuseppe De Santis
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Roma, 26 apr – L’Algeria è un importante produttore di petrolio e gas naturale, il che per certi versi rappresenta un punto di debolezza in quanto espone la sua economia alle fluttuazioni di mercato: in caso di crollo dei prezzi il governo si trova ad affrontare sensibili cali nelle entrate con conseguenze pericolose per le finanze pubbliche. Consci di questo problema, lo scorso febbraio sono state varate misure aventi lo scopo di rilanciare l’economia e rendere la nazione nordafricana meno legata alla domanda di idrocarburi.

Il parlamento algerino ha così approvato una legge che prevede l’esenzione dal pagamento delle tasse di tutti coloro che guadagnano meno di 249 dollari al mese, misura che aiuterà tutti i lavoratori a basso reddito. Per capire l’importanza del provvedimento basta pensare che prima vigeva un’aliquota del 35% su redditi derivanti da lavoro, pensione, interessi e dividendi: l’esenzione è un aiuto notevole, anche se non e’ chiaro come il governo pensa di sostituire il calo delle entrate che ne conseguirà.

L’Algeria punta sulle rinnovabili

Un altro aspetto di queste misure è legato al piano di puntare sullo sviluppo delle energie rinnovabili, non solo per ridurre l’inquinamento ma anche per aumentare le esportazioni di gas naturale. L’Algeria ha la capacità di generare 21mila megawatt di elettricità da fonti rinnovabili: i piani del prevedono di produrne 4mila prima del 2024, con altri 11mila megawatt che si aggiungerrano entro il 2035.

Investimenti esteri e turismo

Un’ulteriore parte del piano riguarda l’attrazione degli investimenti, per tale sarà agevolata per le imprese private la facoltà di emettere Sukuk, obbligazioni che seguono i principi della legge islamica di non pagare interessi a tasso fisso ma sono legati a specifici progetti.

Infine, il governo pensa a un piano per rilanciare il turismo semplificando il sistema dei visti e incoraggiando l’uso di voli charter. Al momento questa misura è ferma per via dell’emergenza del coronavirus che ha bloccato il settore ma, al termine della pandemia, l’Algeria sarà destinata a diventare una destinazione turistica gettonata alla pari di altri nazioni nordafricane.

Giuseppe De Santis

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1 commento

Fabio Crociato 26 Aprile 2020 - 3:33

“L’ Algeria vuol superare”… Ma chi ci crede più all’ autonomia di paesi come questo?! Anche da loro è stata massacrata una tradizione locale che pensava di essersi liberata dalla Francia ed è invece passata dalla padella alla brace. Ma chi comanda in Algeria? Il satrapo di turno…, corrotto.

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