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Runet, la Russia avrà il suo internet: Putin firma la legge sovranista

by Eugenio Palazzini
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Mosca, 2 feb – Nel 2011 la Russia superò la Germania: maggior numero di visitatori unici online in ambito europeo. Oggi Vladimir Putin ha deciso di firmare una legge che garantirà alla Russia un internet completamente indipendente. In caso di cyber-attacchi Mosca sarà così in grado di utilizzare server locali autonomi e di continuare a operare senza interruzioni, oscuramenti o censure. Una sorta di risposta sovranista, a livello informatico, alla rete globale che non mancherà di esporre i russi al problema di aggirare la censura imposta dal governo..

La legge è stata esaminata e approvata sia alla Camera che al Senato. Con il via libera del presidente russo, che ha garantito le necessarie coperture finanziarie al progetto, comincia così una nuova era. La rete alternativa creata in Russia si chiama Runet (Russian Network), un programma nazionale di economia digitale che sarà affiancato inoltre da una serie di misure che prevedono la realizzazione di un sistema di indirizzi dei domini (Domain Name System, Dns) che garantirà a Runet di funzionare anche nel caso in cui vengano tagliati i link ai server locati in varie parti del mondo.

La nuova rivoluzione russa

L’internet globale, utilizzato quasi ovunque nel mondo, resterà attivo. Ma essendo coordinato di fatto dagli Stati Uniti e gestito dall’Icann (l’Internet corporation for assigned names and numbers) con sede a Los Angeles, con tutta evidenza non garantisce alla Russia un controllo autonomo. Runet dovrebbe così risolvere il problema. Pensato ufficialmente per “assicurare la sicurezza e la sostenibilità del funzionamento”, sarà di fatto completamente svincolato dall’Icann per i server nazionali. Non solo, il traffico e i dati del web russo saranno indirizzati verso punti controllati dalle autorità statali. Una rivoluzione totale quindi, che potrebbe aprire scenari fino ad oggi impensabili e scatenare forse una nuova guerra fredda, che andrebbe ben oltre il campo strettamente virtuale.

Eugenio Palazzini

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