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Sapelli: «Le sanzioni alla Russia? Un danno soprattutto per noi. E Draghi è troppo atlantista»

by Gabriele Costa
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sanzioni russia

Roma, 21 mar – Le sanzioni alla Russia? Per la vulgata oggi corrente, sono uno strumento formidabile contro i dittatori, veri o presunti che siano. Ma, in realtà, «non sono mai efficaci. Il partito comunista cubano o il gruppo ierocratico sciita sono ancora al potere grazie alle sanzioni». A sostenerlo – in un’intervista alla Verità – è Giulio Sapelli, docente di storia economica ed economia politica presso l’Università degli Studi di Milano, con un passato anche in Eni e Olivetti.

«Sanzioni contro la Russia un errore»

Se queste sanzioni sono inefficaci contro la Russia, allora a che servono? «A colpire l’economia europea», risponde Sapelli, «Francia e Germania soprattutto». Come spiega l’accademico, infatti, «esiste un capitalismo terroristico di stato cino-tedesco nell’industria e un capitalismo finanziario cinese-nordamericano. La Cina è entrata nel Wto nel 2001, la Russia nel 2011. È pazzesco dire che non possiamo comprare il gas russo». In buona sostanza, ribadisce lo storico, le sanzioni danneggiano soprattutto gli italiani e gli europei, piuttosto che la Russia (che, peraltro, è pronta a varare a sua volta sanzioni contro l’Occidente).

Draghi valletto di Washington

Insomma, insiste Sapelli, tutta questa storia è stata gestita come peggio non si potrebbe da Stati Uniti e nazioni satelliti: le sanzioni contro la Russia, infatti, rappresentano un «errore enorme di questa pseudo diplomazia nordamericana cui si accoda l’Ue». Usa e Ue, appunto: in tutto questo l’Italia latita, e non è difficile intuirne il motivo. «Di recente l’Italia si è schiacciata eccessivamente su posizioni atlantiste», spiega Sapelli. «La nostra è una diplomazia di primissimo livello. Come del resto i servizi segreti, secondi solo alla Francia. Siamo l’unico paese europeo che ha sconfitto il terrorismo senza leggi eccezionali. Ci siamo indeboliti di recente. E questo eccessivo allineamento così poco politico su Washington lo si deve soprattutto al Governo Draghi». Che, lo ripetiamo da mesi, sembra far gli interessi di tutti, tranne quelli dell’Italia. Gli unici che davvero contano.

Gabriele Costa

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3 comments

Loscuro 22 Marzo 2022 - 12:34

…draghi sta svendendo l’Italia e gli italiani ai 6 punte…quindi, perfetto allineamento con.gli USion..

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Il Pil italiano perde ancora, Fmi prevede rallentamenti per il 2022 | NUTesla | The Informant 20 Aprile 2022 - 6:10

[…] globale, specialmente in Europa, dove l’inizio del conflitto in Ucraina, unito alle relative sanzioni portate avanti dall’Ue, avrà come conseguenza soltanto un indebolimento dell’economia europea […]

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Il Pil italiano perde ancora, Fmi prevede rallentamenti per il 2022 - 20 Aprile 2022 - 6:19

[…] globale, specialmente in Europa, dove l’inizio del conflitto in Ucraina, unito alle relative sanzioni portate avanti dall’Ue, avrà come conseguenza soltanto un indebolimento dell’economia europea […]

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