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Francia, sciolto movimento identitario Alvarium. Parla il responsabile: “Noi patrioti non molliamo mai”

by Chiara del Fiacco
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Alvarium, responsabile

Roma, 18 nov – Dopo la dissoluzione di Génération Identitaire arriva oggi – a seguito di un tweet del ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin – la dissoluzione del movimento Alvarium, composto da giovani militanti angiovini (che hanno anche un locale di proprietà ad Angers) facenti capo a Jean-Eudes Gannat, il cui fratello Francis sta scontando una pena carceraria per essersi difeso dopo un attacco al locale da parte degli antifascisti.

Deriva liberticida in Francia: l’assurdo decreto di dissoluzione di Alvarium

Sul decreto di dissoluzione si rimprovera al movimento di aver portato la propria solidarietà (attraverso un tweet) a Génération Identitaire, di aver espresso il proprio dissenso nei confronti delle politiche migratorie e dello stato francese che abbandona i propri concittadini per favorire l’arrivo di migliaia di “immigrati che aggrediscono e spacciano” (citando sempre dei tweet dell’organizzazione). Il secondo “capo d’imputazione” riguarda il rapporto amicale dell’Alvarium con CasaPound Italia che, sempre leggendo il decreto di scioglimento, viene descritta come un movimento che “si richiama esplicitamente all’ideologia fascista, con un programma di destino comune con l’organizzazione neonazista greca Alba Dorata”. Si sottolinea anche sul suddetto documento che l’Alvarium ha partecipato alla festa nazionale di CasaPound nel settembre del 2021.

Parla il responsabile Gannat

Abbiamo dunque posto a Jean-Eudes Gannat alcune domande per chiarire la situazione.

Sul decreto di scioglimento si parla di alcuni tweet e del vostro rapporto di amicizia con CasaPound Italia. A parte questo, c’è qualcosa di concreto di cui vi si accusa?

Niente di serio. Si parla in generale di pseudo violenze che non hanno nulla a che vedere con l’Alvarium. La realtà è che ci accusano di fare un amalgama tra immigrazione e insicurezza, tra Islam e terrorismo. Assurdo, perché tutti sanno che i quartieri di immigrati sono quelli più pericolosi (infatti Darmanin non va a passeggiarci con il suo Rolex), assurdo perché il terrorismo islamico colpisce ormai quotidianamente ed è il frutto di una islamizzazione massiva, essa stessa dovuta ad un sistema economico e ad una ideologia delirante. Pericoloso perché sciogliendoci si va a criminalizzare il diritto di criticare il governo e l’immigrazione. Pericoloso perché, simbolicamente, si va a vietare a dei patrioti di distribuire cibo e beni ai poveri, mentre si permette ai terroristi, alla racaille e agli antifascisti di far sprofondare il nostro paese nella violenza.

Siete proprietari del locale associativo di Angers, come vi riorganizzerete dopo la dissoluzione? C’è modo di fare un ricorso alla giustizia?

Abbiamo due mesi per presentare ricorso al Consiglio di Stato e ci stiamo già lavorando. Qualora ce ne fosse bisogno, arriveremo fino alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Utilizzeremo tutti gli strumenti giuridici che il sistema mette a disposizione, con la consapevolezza che le chance di vincere sono pochissime. Ma che importa! Per noi la politica non è una questione burocratica e la vita non è legata ai decreti. Siamo una comunità di destino, un consorzio d’anime e dei cuori ribelli. Siamo un corpo in carne ed ossa che continuerà ad esistere fino alla morte. E anche qui, lo spirito continuerà ad esistere perché l’anima è immortale. Questo, Darmanin e i suoi amici non l’hanno capito. Per comprenderlo, avrebbero dovuto conoscere gli eroi a cui noi facciamo riferimento, come i vandeani e gli chouans. Il motto di Charette è il nostro: “Ho spesso combattuto, a volte sono stato sconfitto, ma abbattuto mai.”

Ricordo ai nostri lettori che tuo fratello Francis è ancora detenuto in carcere. Questa situazione potrebbe peggiorare il suo caso? Come sta andando il suo “soggiorno” in prigione? È possibile che riesca ad uscire prima di scontare la pena dato che – nel frattempo – è in attesa di diventare padre?

Sì, Francis è ancora in prigione ma speriamo possa uscire presto per la nascita di suo figlio. Ringrazia tutti i camerati che pensano a lui, pregano per lui o gli hanno spedito lettere. È infatti soprannominato “l’uomo dalle mille lettere” dalle guardie carcerarie, questo per darvi un’idea del sostegno che sta ricevendo! Ha un’udienza a dicembre e per il momento tutto va bene e fa prova di una grande forza morale che ci riempie di ammirazione.

Cosa vorresti dire agli altri movimenti identitari europei?

Le organizzazioni umane sono per natura imperfette. Guardiamo alla Chiesa che, sebbene sia stata fondata dal Cristo, è corrotta da alcuni uomini e voi italiani siete in prima fila a constatarlo. Ma nonostante le imperfezioni inerenti alla natura umana, le azioni buone e coraggiose sono capaci di creare un’eco la cui portata è difficile da immaginare. Per aiutarci, gli altri patrioti europei continuino a combattere e a ispirare la gioventù ribelle come hanno fatto per tanti anni, dato che proprio il loro esempio ci spinse a creare l’Alvarium. I popoli hanno bisogno di eroi, i camerati hanno bisogno di esempi. Solo il futuro saprà dirci se la nostra generazione avrà prodotto degli eroi.

Chiara Del Fiacco

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