Roma, 19 mag — Sembra proprio che l’anglosfera abbia un grosso problema con l’arte rinascimentale italiana, in particolar modo con il David di Michelangelo, finito nuovamente al centro delle polemiche per la presunta «oscenità» delle sue parti intime. E’ proprio il caso di citare la frase di Ernst Jünger «Profondo è l’odio che l’animo volgare nutre contro la bellezza» per descrivere la crassa ipocrisia bigotta di questi talebani d’Occidente, che da una parte intasano le strade delle metropoli con le sfilate del Pride a base di oscenità e blasfemie e dall’altra ritengono inappropriata la nudità artistica di uno dei simboli del nostro Paese.

Il David censurato dagli scozzesi

Stavolta la censura arriva da Glasgow, in Scozia, dove il ristorante Barolo ha pensato di usare il David per pubblicizzare la propria attività in metropolitana. Il poster mostrava la statua michelangiolesca nell’atto di mangiare un trancio di pizza con lo slogan pubblicitario «Non c’è niente di più italiano». E qui entrano in scena i pruriti puritani dell’azienda che gestisce gli spazi pubblicitari della metropolitana di Glasgow, che ha cassato la locandina iniziale del David richiedendo una seconda versione censurata. Motivo? Gli adesivi della bandiera italiana sulle parti intime della statua «non erano abbastanza grandi».

Le inutili proteste

Il direttore del gruppo di strutture ricettive Drg (di cui fa parte anche il Barolo) Mario Gizzi, si è detto sconcertato. «È un’opera d’arte riconosciuta a livello mondiale», ha dichiarato al quotidiano scozzese The Herald. «Viene mostrata nelle scuole. Persone da tutto il mondo viaggiano per vederla a Firenze. Non siamo più nel 1500, ma nel 2023. Stiamo davvero dicendo che gli abitanti di Glasgow non possono sopportare di vedere una statua nuda?». Inutile lamentarsi e pretendere ragionevolezza: nella versione finale, quella approvata talebani scozzesi, la figura del David appare tagliata in vita. 

Non è la prima volta

Come detto, non è la prima volta che la nudità del David «triggera» la sensibilità puritana di qualche beghina wasp. Lo scorso marzo, la preside della Classical School di Tallahassee, Florida, è stata cacciata da scuola per aver mostrato ai propri studenti le immagini di alcuni capolavori di Michelangelo, tra cui la statua marmorea del David e la Creazione di Adamo contenuta all’interno del ciclo di affreschi della Cappella Sistina. L’accusa? Quella di aver mostrato contenuti «controversi», se non addirittura «pornografici».

Cristina Gauri

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

4 Commenti

  1. Tutti questi moralisti pro Lgbt pedofili fanno le orge con i minorenni risulta che una statua è “oscena” , ammazzateli a tutti insieme di una volta

  2. La natura normale, sana, da molto fastidio ai flacidi dei nostri tempi, non sicuramente ai talebani d’ hoc.

  3. Mah, più che con l’arte rinascimentale italiana, mi pare che l’anglosfera abbia dei grossi problemi nel rapportarsi con la virilità…

  4. Gli scoti o pitti rimasero fuori dall’ Impero Romano , al di là del Vallo di Adriano ,
    una sorta di Hic Sunt Pecorones ; Rispetto a loro persino i Vandali erano acculturati .
    E le americhe ? Quando la statua veniva scolpita erano appena state scoperte da
    Un Italiano e dagli Spagnoli .

    E se vedessero i Bronzi di Riace ? che hanno circa 2.400 anni ????
    Mala tempora currunt .

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