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"Se non puzzate, siete populisti": ennesima follia della scienza progressista

by La Redazione
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Stoccolma, 7 giu – Una ricerca scientifica condotta dal professor Olofssonn dell’Università di Stoccolma svela che le persone dotate di una maggiore tendenza a storcere il naso, se messe in contatto con puzza di orina, sudore o altri fluidi corporei, sarebbero più esposte alle idee destrorse/populiste. Evidentemente in Svezia il cosiddetto establishment non sa più a chi attribuire le colpe dell’avanzata dei sentimenti populisti, anti-immigrazionisti e dei crescenti sentimenti identitari in ascesa in Europa e nel mondo. La risposta è sotto gli occhi di tutti, tranne, evidentemente, quelli di chi dovrebbe operare su se stesso una rigorosa autocritica, recitando dei generosi mea culpa. La ricerca dimostra anche come – partendo dal presupposto che l’olfatto è il primo senso che ci avverte di un possibile pericolo di contagio da agenti patogeni – le tendenze politiche destrorse si siano radicate nel genere umano di pari passo con la paura ancestrale di evitare epidemie e contaminazioni causate dal contatto con soggetti sconosciuti.
Lo studio ha anche rilevato che il provare un forte disgusto per gli odori corporei è collegato, nientemeno, all’aver supportato Donald Trump durante la corsa presidenziale Usa nel 2016. Gli autori della ricerca, basandosi sui risultati raggiunti, sostengono l’idea che la sensazione di repulsione per il tanfo potrebbe essere la base fondante della discriminazione sociale, scaturita originariamente dalla necessità di evitare il contagio di malattie. Quindi non è il nostro vicino sulla metropolitana a puzzare, ma siamo noi ad essere fascio-populisti, e anche un po’ xenofobi, se storciamo il naso. «Pensiamo quindi che l’attitudine all’essere conservatori potrebbe avere radici biologiche, irrazionali», asserisce il dottor Olofsson, «ma la sensazione di disgusto, anche molto primitiva, non è immutabile e può essere eradicata». Che tradotto significa: «Se hai idee destrorse ti avvicini più alle proscimmie che all’Homo sapiens, ma non temere, possiamo sempre farti un lavaggio del cervello a base di pensiero unico per renderti umano e razionale».
I ricercatori hanno anche scoperto che i conservatori tendono ad avere una grande avversione per le immagini rivoltanti: che colpa imperdonabile per i destrorsi possedere del senso estetico, cosa che peraltro risulta lampante se di contro si osserva l’incommentabile “estetica” (risate) dei sinistroidi durante una manifestazione di piazza. Roger Giner-Sorolla, professore di psicologia sociale all’Università del Kent, ha commentato la ricerca evidenziando come essa mostri collegamenti con studi antecedenti, i quali suggerirebbero che chi è sensibile al disgusto fisico sarebbe anche più intollerante nei confronti degli strati sociali più bassi della popolazione. «Questo – spiega Corolla – si aggiunge alla teoria per cui le forme di pregiudizio sociale, per imperare e degenerare nelle forme di populismo, si basano sul disgusto». La conclusione è che se si riesce ad instillare questo sentimento nell’elettorato (che la narrativa liberal vuole afflitto da deficit cognitivo e quindi bovinamente influenzabile), le forze populiste hanno gioco facile nel vincere le elezioni. Quindi dopo il White Guilt (cioè il senso di colpa che dovrebbero avere gli uomini bianchi nei confronti delle altre razze) dovremo ora preoccuparci anche del Disgust Guilt?
Cristina Gauri

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1 commento

Raffo 7 Giugno 2018 - 3:41

In Svezia la droga grazie all’immigrazione africana , asiatica e islamico magrebina circola a quintali ed in porzioni abbondanti per cui certi pseudo professori e ricercatori universitari sono ottenebrati dalle tonnellate di hashish e marijuana a disposizione……….. Lavatemi lozzosi sinistri, sono la vostra puzza,la vostra idiozia e la vostra ipocrisia che hanno distrutto l’europa ………….auguroni.

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