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Bufera sulla sicurezza a Nizza: “solo un’auto a sorvegliare il lungomare”

by La Redazione
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La foto esclusiva di Libération che mostra solo una pattuglia della municipale a presidiare l’ingresso della Promenade

Nizza, 21 lug – Secondo il quotidiano francese Libération, il governo francese avrebbe mentito sui dispositivi di sicurezza messi in atto nella città della Costa Azzurra la sera della strage del 14 luglio. Il Ministro dell’Interno Cazeneuve ha affermato nei giorni scorsi che l’ingresso della Promenade des Anglais era sbarrato da un’automobile della polizia nazionale, ma come si può vedere dalla foto del quotidiano Libération non si trattava della polizia nazionale ma di una pattuglia della polizia municipale.

In realtà lo scontro è anche politico visto che la municipalità nizzarda è guidata dai repubblicani. Il sindaco della città, infatti, si era espresso con parole molto dure nei confronti del governo all’indomani dell’attentato: “Vorrei capire in che modo questo camion è riuscito a entrare nella zona pedonale”. A fargli da eco anche Libération che, ovviamente, non è propriamente il megafono della destra liberale transalpina: “I poliziotti nazionali sono stati sostituiti intorno alle 20.30 dai loro colleghi della municipale. Non c’era dunque alcuna vettura della polizia nazionale in grado di bloccare la carreggiata”, ha precisato il quotidiano francese. Cazeneuve ha risposto a queste accuse nemmeno troppo velate affermando che “la polizia municipale aveva come previsto dato il cambio alla polizia nazionale”. Sempre il quotidiano, però, ci ricorda che il Ministreo dell’Interno smentisce in questo modo le sue dichiarazioni rilasciate il 16 luglio, quando cioè aveva asserito che la sera del 14 luglio sulla Promenade vi era una massiccia presenza di polizia nazionale.
Il sindaco di Nizza ha tutte le ragioni del mondo quando afferma che la sicurezza e la prevenzione del terrorismo sono appannaggio della polizia nazionale, ma allora di chi sono le responsabilità di quanto accaduto quella sera? Com’è possibile che un camion di quella grandezza sia passato inosservato agli occhi della vigilanza? Chi, come e quando avrebbe dovuto fermare e identificare lo stragista? Per conoscere la verità sulle evidenti falle del sistema di sicurezza francese dovremmo attendere un altro Jiulian Assange?
Aurelio Pagani

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