Roma, 10 feb – “Terremoto devastante, qua ad Aleppo è un inferno. E le sanzioni alla Siria bloccano gli aiuti”. A dirlo è Fra Bahjat Elia Karakach, frate francescano impegnato come parroco della comunità latina di Damasco e di Aleppo, e con la Custodia di Terra Santa nella tutela delle popolazioni – non solo cristiane – presenti sul territorio siriano. Intervistato dall’Agi, Fra Bahjat racconta la drammatica situazione che sta vivendo la sua città: “Abbiamo perso uno dei nostri preti cattolici sotto le macerie – dice il religioso – e anche la nostra chiesa ha subito grandi danni: le macerie hanno riempito la strada, i campanili sono pericolanti. Affrontiamo il pericolo che gli edifici davanti alla chiesa continuino a cedere a causa delle crepe, e questo fa presagire altri grandi pericoli”.

In questo momento “le sale parrocchiali sono piene di centinaia di persone. Abbiamo tre conventi nella città e tutti accolgono gli sfollati secondo le loro capacità. Distribuiamo di norma 1.200 pasti al giorno, naturalmente ora molti di più”. Ora “nessuno vuole tornare a casa, perché hanno paura, o perché non ce l’hanno più. Mentre le temperature continuano a scendere anche sotto lo zero. Ci assicuriamo anche di mantenere il posto caldo per i bambini”.

I frati di Aleppo: “Sanzioni occidentali alla Siria impediscono gli aiuti”

Il frate francescano entra poi a gamba tesa sulle sanzioni occidentali che da ormai 12 anni colpiscono al Siria: “Il problema più grande che dobbiamo affrontare è la difficoltà nell’ottenere forniture per preparare il cibo a causa delle sanzioni imposte alla Siria. Mentre vediamo il flusso di aiuti alla nostra afflitta vicina Turchia, vediamo che alla Siria è pressoché impedito ricevere sostegno o aiuto”.

Tutto questo è dovuto proprio alle “politiche fin qui messe in atto nei confronti della Siria”, contro le quali la Custodia di Terra Santa si è espressa con durezza per bocca di Fra Francesco Patton, Custode della Terra Santa: “Le sanzioni – ha detto il religioso – sono disumane e immorali. Trovo scandaloso che in un momento del genere, così tragico, non si sia capaci di rimuovere o sospendere le sanzioni. In Siria la gente sta morendo. Gli aiuti che arrivano provengono dai paesi arabi come Egitto, Iran, Algeria. L’Occidente sta di nuovo perdendo il treno”.

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Alessandro Della Guglia

 

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