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Vi spieghiamo perché Vladimir Putin sarà presidente a vita

by Eugenio Palazzini
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Putin, presidente

Roma, 25 mar – Vladimir Putin sarà presidente a vita? La legge approvata dalla Duma, la camera bassa del Parlamento russo, spalanca le porte a questa possibilità. Approvato in terza lettura, il disegno di legge in questione permette al 68enne Putin di candidarsi di nuovo alla presidenza. Come specificato dall’agenzia Tass, stando poi a una delle disposizioni emendate della costituzione russa, al capo di Stato in carica si applicano i limiti del mandato presidenziale senza tenere in considerazione i suoi precedenti incarichi.

Vladimir Putin presidente a vita, o quasi

Specificatamente il disegno di legge introduce emendamenti alla legge in vigore dal 2003  “sulle elezioni del presidente della Federazione Russa”. Viene così modificato l’articolo 5.1, che fa appunto riferimento al limite del numero di mandati presidenziali. In parole povere Putin potrà essere rieletto per altri due mandati presidenziali. Calcolatrice alla mano, in prospettiva lo “zar” può restare al potere fino al 2036, quando avrà 83 anni. A quel punto sarebbe rimasto al timone della Russia per ben 36 anni, più di Stalin dunque. Joe Biden permettendo, si intende.

Cosa prevede la legge approvata dalla Duma

Ma cosa prevede nel dettaglio la legge approvata dalla Duma?
Sancisce che i candidati alla presidenza devono avere un’età minima di 35 anni, abbiano vissuto per almeno 25 anni consecutivi in Russia e non siamo mai stati cittadini (o abbiamo avuto permessi di soggiorno) di altre nazioni. Unica eccezione a quest’ultimo punto viene fatta per coloro che provengono da una nazione “diventata parte della Russia”.

Viene stabilito pure un limite minimo di 30 anni di età per quanto riguardo la carica di presidente della Commissione elettorale centrale russa. Si vieta inoltre la candidatura al Parlamento a coloro che sono stati condannati per reati gravi, per cinque anni dopo che la condanna sia stata scontata. Precisiamo che la legge non è ancora entrata in vigore. Poco più di una formalità, ma di fatto dovrà pronunciarsi adesso la camera alta del Parlamento che entro fine marzo dovrebbe comunque approvarla. Per poi essere promulgata dallo stesso Vladimir Putin.

Eugenio Palazzini

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