Roma, 31 mag – Un’intesa tra uomini duri. Steven Seagal da ieri è membro del partito pro-Putin “Una Russia giusta – Patrioti – Per la verità”. A riportarlo è il Moscow Times. Il celebre attore americano non si occuperà però di sicurezza, come qualcuno banalmente potrebbe pensare. Seagal ha anticipato che intende concentrarsi piuttosto di questioni ambientali e della repressione delle imprese che si muovono danneggiando l’ambiente.
Un attore americano alla corte dello zar
Il presidente del partito filo-Cremlino, Sergei Mironov, ha consegnato la tessera al 69enne attore hollywoodiano che in precedenza aveva già aderito del partito “Per la verità”. Quest’ultimo si è poi fuso con i partiti “Patrioti per la Russia” e “Una Russia giusta”. Un partito-coalizione che detiene 23 dei 450 seggi nella camera bassa della Duma, il parlamento russo. E’ il quarto partito dietro a Russia Unita di Putin (335 seggi), il Partito Comunista (42 seggi) e il Partito Liberale (40 seggi). Il prossimo turno delle elezioni della Duma dovrebbe svolgersi il prossimo settembre, ma l’agenzia di stampa Tass ha precisato che Seagal non potrà candidarsi poiché mantiene anche la cittadinanza americana.
Steven Seagal e il “fratello” Putin
L’adesione di Seagal al partito alleato di Putin non è comunque un fulmine a ciel sereno. Anzi, la sua amicizia con lo “zar” dura almeno da un lustro. Difatti nel 2016 il leader del Cremlino concesse la cittadinanza russa all’attore. “È uno dei maggiori leader mondiali viventi, lo considero mio amico e vorrei considerarlo mio fratello”, aveva dichiarato già qualche anno prima l’attore esperto di arti marziali.
Ai tempi della crisi sulla Crimea, Seagal sostenne pubblicamente la politica del “fratello” Putin nei confronti dell’Ucraina, definendo invece “idiota” quella di Obama. In una intervista al quotidiano governativo Rossiskaia Gazeta, Seagal disse poi che a suo avviso era “molto ragionevole il desiderio di Putin di proteggere i russofoni di Crimea, i loro beni, e la base russa di Sebastopoli”. E nell’agosto del 2018, il ministero degli Esteri di Mosca nominò Seagal “rappresentante speciale per i legami umanitari russo-statunitensi”.
Eugenio Palazzini