servizio militareStoccolma, 2 mar – La Svezia ha stabilito che reintrodurrà la coscrizione obbligatoria, anche se non diffusa universalmente, a partire dal primo gennaio 2018. Lo ha riferito un portavoce del Ministero della Difesa nella giornata di oggi: le nuove leve, tutte appartenenti alla classe 1999, saranno selezionate tra 19mila unità dopo vari test psicologici e attitudinali sino a raggiungere il totale di 4000 effettivi che andranno a rimpolpare le fila dell’Esercito Svedese.

La Svezia, uno dei Paesi neutrali per eccellenza nell’epoca contemporanea, sembra essere preoccupata per la crescente attività militare russa nell’area del Baltico: già lo scorso settembre era stata ristabilita la presenza militare dell’Esercito sull’isola di Gotland, prospiciente i Paesi Baltici. Per garantire la propria neutralità durante la Guerra Fredda, Stoccolma, oltre a tenere una politica equamente distante dai due blocchi, ha puntato molto sulla propria difesa in autonomia, dato che delle forze armate che rappresentassero una seria minaccia veniva ritenuto l’unico deterrente per scongiurare un’invasione da parte della Nato o del Patto di Varsavia: dottrina che viene definita “neutralità armata“, come nel caso della Svizzera.

Col cessare della contrapposizione in blocchi anche la Svezia ha progressivamente ridimensionato il proprio apparato militare, pur mantenendo un elevato grado di efficienza ed un elevato livello tecnologico delle proprie produzioni belliche. Ora, come riporta la portavoce del Ministero della Difesa, Marinette Radebo, il ritorno alla leva obbligatoria, abolita nel 2010, è stato causato dal “cambiamento nel nostro vicinato… l’attività militare russa è una delle ragioni”. Il ritorno alla leva è quindi il primo dei provvedimenti di un Paese che si sente, ancora una volta, tra due fuochi: il servizio durerà 12 mesi con l’obiettivo di formare nuovi professionisti o di aumentare le fila della riserva. La riforma è stata specificata meglio dal Ministro della Difesa Peter Hultqvist: “Se vogliamo unità militari ben addestrate ed efficaci, il sistema di volontari necessita di essere accompagnato dal servizio di leva obbligatorio”, e su questo punto siamo sempre stati d’accordo. Meno sul fatto che la leva svedese è stata estesa anche alle donne, un po’ sul modello israeliano: la vera novità di questa riforma. Quali saranno, infatti, i loro compiti? La parità sarà totale? Quali gli standard? Tutte domande che non hanno ancora avuto risposta da Stoccolma.

La Svezia, quindi, si sente ancora terra di frontiera tra due blocchi e corre ai ripari. Ad onor del vero ci sentiamo di specificare come questa decisione non sia scaturita solamente dall’attività russa nel Baltico, bensì anche dalla particolare attenzione ed espansione della Nato nella zona: le repubbliche baltiche, entrate nella Nato nel 2004, hanno esplicitamente richiesto all’Alleanza Atlantica maggiore “copertura” militare per proteggersi da un eventuale aggressione russa, copertura che la Nato ha dato e sta dando dispiegando a rotazione diverse unità militari navali, terrestri ed aeree, nell’area del Baltico. Tutti questi movimenti di mezzi militari e le tensioni tra Russia e Nato scaturite dalla questione Ucraina, hanno provocato questa inversione di rotta nella politica militare di Stoccolma che, nel corso della sua storia recente, non ha mai lesinato di difendere il proprio Paese da qualsiasi intrusione: più di una volta infatti la Reale Marina Svedese è intervenuta contro violazioni delle acque territoriali da parte di sottomarini “sconosciuti”, ma che con ogni probabilità appartenevano alle Marine di Stati Uniti e Russia, che da sempre si rincorrono nel silenzio e nell’oscurità dei mari.

Paolo Mauri

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3 Commenti

  1. siamo davvero sicuri che il “fronte interno” causato da sempre più frequenti scenari da “banlieu” parigina in fiamme…non abbia avuto il suo peso in questa decisione ?

    a parere dello scrivente è stato il motivo princiipale.

      • grazie per la correzione;

        se quella volta ad Aubagne dopo aver preso i fogli informativi ed aver parlato con due reclutatori non me ne fossi tornato indietro,ora saprei perfettamente il Francese.

        Mi mangio ogni giorno le palle con il sale per essere salito su
        quel treno di ritorno,ma erano altri tempi ed altri anni.

        Merci beaucoup !

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