Roma, 5 giu – Anche se non fa parte dell’Unione Europea, la Svizzera fino ad ora ha adottato quasi tutte le direttive comunitarie. Adeguandosi anche alla quasi totalità delle decisioni prese dalla Commissione al fine di poter accedere liberamente al mercato unico. Una situazione di cui, però, non tutti sono contenti. Da diversi anni, infatti, i partiti nazionalisti dell’Udc e della Lega dei Ticinesi criticano fortemente il Consiglio federale con l’accusa di essere troppo filoeuropeo.
Svizzera – Unione Europea: nessun trattato
Al momento sono 120 gli accordi che regolano le relazioni tra Svizzera e Unione Europea. Nel 2014 le due parti si sono sedute attorno ad un tavolo per sostituire questi con un vero e proprio trattato. Pochi giorni fa, tuttavia, con una decisione che molti hanno paragonato a quella della Gran Bretagna prodromica alla Brexit, il governo di Berna ha deciso di sospendere le discussioni. Mettendo così la parola fine all’ipotesi di un’intesa onnicomprensiva, quindi alla possibilità di addivenire ad una stipula che mettesse nero su bianco le relazioni.
A spingere l’esecutivo a sospendere le trattative sono il mancato raggiungimento del consenso su diversi punti. Si segnalano, soprattutto, quelli che riguardano la protezione salariale dei lavoratori, gli aiuti alle imprese e l’accesso al sistema di stato sociale elvetico. Quest’ultimo era particolarmente controverso, dato che l’Unione Europea pretendeva che la Svizzera concedesse pari diritti ai cittadini comunitari in termini di lavoro, residenza e sussidi. Un “pacchetto” considerato eccessivo da Berna, visto che avrebbe significato far arrivare milioni di stranieri al solo scopo di ricevere benefici, monetari e non.
Anche se esponenti del governo hanno dichiarato che nulla cambierà nelle relazioni istituzionali, la verità è che con la sospensione delle trattative la Svizzera ha deciso di allontanarsi definitivamente dall’Unione Europea. Segno che quest’ultima non rappresenta più (e forse non ha mai rappresentato) alcun ambito “traguardo” cui anelare.
Giuseppe De Santis
1 commento
Va tolto il forse! La UE non ha mai rappresentato un traguardo per tutta la Svizzera tedesca! Quella che realmente comanda concedendo solo qualcosa alla piazza francofona gestita da una finanza più “internazionale” (a buoni intenditori…), e che ha influenzato sino ad oggi un certo andamento degli accordi bilaterali. La battaglia, persa, sulla gestione dei soldi “grigi” con gli USA, ha accentuato la repulsione verso l’ estero.
Sostanzialmente, per chi parla solo (!) schweizerdeutsch restano, come sempre, partner esterni solo l’ Austria e la Germania, considerati come dei grandi Cantoni.
Se non parli perfettamente il loro dialetto-lingua sei a rischio di essere mandato a cagare al volo…