Home » La Tanzania sta per diventare una nazione a medio reddito

La Tanzania sta per diventare una nazione a medio reddito

by Giuseppe De Santis
1 commento

Roma, 13 apr – Tra le nazioni africane la Tanzania è una di quelle che negli ultimi anni ha avuto la crescita più alta. Questo lo si deve alle politiche che hanno incentivato investimenti nei settori dell’agricoltura, delle infrastrutture, dell’industria e del turismo.

Agricoltura, industria e turismo

Per quanto riguarda l’agricoltura il governo si è posto come obiettivo quello di trasformare la Tanzania in uno dei più grossi produttori di anacardi del mondo nonchè di migliorare le produttività agricola di altri comparti.

Leggi anche – Agricoltura e industria: la scommessa della Tanzania per rilanciare il suo sviluppo

Ovviamente la produzione di derrate agricole da sole non garantisce lo sviluppo e di conseguenza il governo ha anche puntato sull’industrializzazione per trasformare le materie prime agricole e non in prodotti ad alto valore aggiunto e per favorire questo processo ha anche iniziato la costruzione di nuove linee ferroviarie aventi lo scopo di collegare i porti della Tanzania con quelli di nazoni che non hanno accesso al mare come Repubblica Democratica del Congo, Ruanda e Burundi e diventare così un hub commerciale e infine ha anche incentivato la crescita del settore turistico.
Anche se questo processo è solo all’inizio i risultati iniziano a farsi vedere, tant’è che negli ultimi anni la Tanzania ha avuto una crescita media del 7% e i dati rilasciati di recente dal Tanzania Investment Centre spiegano chiaramente i benefici di queste politiche economiche.

Tanzania nazione a medio reddito

Nel 2010 il reddito pro capite della Tanzania era di soli 530 dollari ma nel 2015 ha raggiunto i 971 dollari per aumentare a 1.071 nel 2016 e 1.178 nel 2017 e 1.293 nel 2018. Una volta superate le difficoltà causate dal coronavirus si prevede che possa arrivare a 1.707, facendo della Tanzania un paese a reddito medio.
Tra il 1990 e il 2018 i più importani investitori in Tanzania sono stati Cina, Gran Bretagna, Stati Uniti, Mauritius, India, Australia, Kenya, Olanda, Belgio ed Egitto i quali hanno investito 29 miliardi e 120 milioni di dollari in 3.173 progetti e creato 549.770 posti di lavoro.
Le ricadute positive di questi progetti sono dimostrate nei numeri che riguardano la percentuale di abitanti che vivono in estrema povertà, passata dal 34,4% del 2006 al 26,4% del 2018, una dato positivo se si pensa che nel 2018 la percentuale di persone che viveva in estrema povertà in Kenya era del 36,3% e in Sudafrica addirittura del 55,5%.
Giuseppe De Santis

You may also like

1 commento

L'Africa che cresce: la Tanzania è ora una nazione a medio reddito | Il Primato Nazionale 11 Luglio 2020 - 11:43

[…] una nazione a medio reddito. Ciò che rende l’annuncio importante è il fatto che il traguardo è stato raggiunto con ben cinque anni di anticipo sulla tabella di marcia rispetto all’obiettivo del 2025 che si era posto il governo di […]

Reply

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: