Roma, 26 mag — Si prospettano tempi duri per Sam Brinton, l’ex funzionario e pupillo dell’amministrazione Biden arrestato per l’ennesimo furto di valigie. L’ex vice assistente segretario dell’Ufficio per lo smaltimento rifiuti al Dipartimento per l’energia Usa, che si definisce non binario, dovrà scontare un periodo di detenzione in un carcere maschile in attesa di essere tradotto in Virginia per il processo. Stando a quanto riportato dal NYPost Brinton si trova in uno stato di «pre-collocazione» nella prigione della contea e che il suo trasferimento nella «popolazione generale» carceraria maschile è previsto per la prossima settimana.

Il non binario Sam Brinton dovrà stare in un carcere maschile 

Il suo definirsi «non binario» con tanto di pronomi they-them, non ha evitato a Brinton di finire in mezzo a omaccioni criminali, bruti e violenti di ogni tipo, probabilmente poco edotti in materia di etichetta inclusiva da rispettare con personaggi Lgbt della sua caratura. La policy della contea di Montgomery in materia carceraria infatti afferma: «La classificazione di un arrestato/detenuto dipenderà dal fatto che l’arrestato/detenuto abbia genitali maschili o femminili».

Il furto alla stilista africana

Già beccato due volte con le mani nel sacco, anzi nella valigia altrui (nonostante lo stipendio, più che lauto, di 180mila dollari annui offerto dall’amministrazione Biden), a febbraio era emerso un altro episodio, risalente al 2018, che gli è costato l’arresto eseguito dalla polizia del Maryland. I riflettori su Sam Brinton si erano riaccesi nuovamente con la clamorosa denuncia di una stilista originaria della Tanzania, che lo accusava di aver indossato pubblicamente i suoi modelli personalizzati contenuti in un bagaglio di cui aveva denunciato la scomparsa nel 2018. La stilista aveva condiviso le immagini del funzionario che indossava i suoi abiti su misura rubati. «Ho visto le immagini. Quelli erano i miei modelli personalizzati, che si sono persi in quella borsa nel 2018», ha riferito la donna al NYPost, poco dopo aver twittato le immagini di Brinton con l’abito dai colori vivaci. 
Cristina Gauri

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

1 commento

  1. E siccome è ebreo il primo giorno si inventano un caso di antisemitismo da parte dei cattivi detenuti e li mandano immediatamente nel carcere femminile.

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