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Tre accampamenti romani sconosciuti scoperti dalle stelle

by Andrea Bonazza
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Roma, 2 mag – Oggi siamo purtroppo abituati a vedere sfruttare immagini satellitari per obiettivi bellici, in guerre moderne “facili” e prive di onore cavalleresco. Ma i fotogrammi che ci giungono dai satelliti, spesso, ci danno fortunatamente modo di scoprire anche anomalie e tesori terrestri nascosti ad occhio nudo, sul piano orizzontale. L’ultimo di questi casi lo abbiamo, ancora una volta, nelle aride lande mediorientali dove tre accampamenti romani sono stati individuati dall’occhio satellitare in Arabia.

Pagine perdute di storia scoperte dai satelliti

Utilizzando immagini satellitari open-source, tra cui il più famoso Google Earth, gli archeologi hanno scoperto tre accampamenti militari romani lungo il confine tra Giordania e Arabia Saudita. Questi accampamenti, prima di oggi sconosciuti alla storia, erano con ogni probabilità degli insediamenti temporanei, che garantivano ai legionari di Roma protezione durante gli spostamenti delle truppe. Un articolo della BBC News spiega che i ricercatori sono stati in grado di identificare le fortificazioni romane grazie alla loro caratteristica forma rettangolare, con ingressi alle estremità opposte, il che lì rendeva unici nel mondo antico.

Una campagna militare romana per assorbire il regno nabateo?

“Siamo quasi certi che siano stati costruiti dall’esercito romano”, ha affermato il responsabile del progetto, Michael Fradley, dell’Università di Oxford. Fradley aggiunge inoltre l’allettante possibilità che gli insediamenti possano essere la prova di una campagna militare romana mai documentata nella regione. Essa potrebbe essere correlata all’assorbimento del ricco regno dei Nabatei nell’Impero Romano, nel 106 d.C. “È estremamente raro trovare accampamenti temporanei nella regione – conclude il ricercatore inglese – e questi potrebbero appartenere a una o più coorti di truppe a cavallo di cammelli”.

Dalle stelle al deserto arabico

Per una volta possiamo quindi essere contenti dello sfruttamento delle immagini satellitari, senza moderne storie di guerra e spionaggio, ma tenendo la storia stessa, antica e militare, come soggetto da indagare. Ora gli archeologi si organizzeranno per recarsi in loco, mediante le dovute autorizzazioni dei due Paesi mediorientali: Giordania e Arabia Saudita, al fine di sviluppare sul campo le ricerche relative ai tre accampamenti. Essendo infatti tre siti mai scoperti prima d’ora, la possibilità di trovare antichi reperti e tracce dei nostri avi in queste terre, potrebbe scrivere nuove pagine della storia dell’Impero Romano.

Andrea Bonazza

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