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“Trump mi molestò”. Ma Donald replica: “E’ troppo brutta, non ci andrei mai”

by Davide Di Stefano
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TrumpWashington, 15 ott – Più si avvicina il giorno delle elezioni presidenziali Usa e più le donne che improvvisamente si ricordano, anche a distanza di trent’anni, di essere state molestate da Donald Trump, spuntano fuori come funghi. Sono almeno quattro solo negli ultimi giorni, con racconti spesso approssimativi e con molte lacune. Una macchina del fango basata su racconti alquanto posticci, eppure in grado di mettere in difficoltà The Donald, almeno stando ai sondaggi, soprattutto quelli relativi al pubblico femminile. Del resto anche l’influente Washington Post, dopo il New York Times, ha palesato il suo appoggio per Hillary Clinton.

Se l’entourage di Trump rispedisce al mittente le accuse di molestie bollandole come “invenzioni”, il candidato repubblicano si spinge oltre. Almeno nella risposta alle accuse formulate contro di lui da Jessica Leeds, la donna che avrebbe affermato di essere stata palpeggiata da Trump negli anni ’80 mentre gli si trovava accanto in aereo. “Credetemi, non sarebbe mai stata la mia prima scelta”,  ha detto Donald in un comizio in North Carolina, “ve lo posso assicurare, non sarebbe la mia prima scelta”. Sebbene risulti surreale (almeno a degli occhi scevri dal puritanesimo americano, ndr) un’accusa basata su un palpeggiamento avvenuto più di trent’anni e di cui si parla solo oggi, non è detto che la strategia di Trump di puntare su risposte da maschio alpha e denigrando l’aspetto della donna, lo aiuti a recuperare i consensi femminili.

Le ultime due accuse in ordine di tempo contro il candidato repubblicano arrivano da due donne: Summer Zervos e Kristin Anderson. La prima, un’ex concorrente del talent “The Apprentice” condotto proprio da Trump, ha assicurato tra le lacrime in una conferenza stampa che Donald l’avrebbe baciata e toccata dappertutto quando si incontrarono nel 2007 nel suo ufficio a New York. La seconda, Kristin Anderson, una ex fotografa californiana, ricorda che nei primi anni ’90 un uomo seduto accanto a lei su un divano le mise la mano sotto la minigonna. Lei se ne andò inorridita e afferma di aver visto l’uomo solo di sfuggita, di affermare che “forse” si trattativa di Donald Trump, anche se non è troppo sicura. Accusa basate davvero sul nulla. Chissà se saranno sufficienti per fermare la corsa alla presidenza del “sessista” Trump.

Davide Di Stefano

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