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Trump minaccia: “Missili in arrivo”. Replica di Mosca: “Sono contro i terroristi?”

by La Redazione
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Washington, 11 apr – Trump sembra deciso a scatenare una guerra che avrebbe un impatto devastante non soltanto per la Siria. La reazione della Russia, al di là degli avvertimenti, sembra infatti scontata. Gettando alle ortiche qualsivoglia barlume diplomatico, il presidente Usa ha tuonato via Twitter: “La Russia minaccia di abbattere tutti i missili sparati verso la Siria. Tieniti pronta Russia, perché stanno per arrivare, belli, nuovi e ‘intelligenti’! Non dovreste essere alleati di un animale assassino che uccide la sua gente con il gas e si diverte!”. Trump ha poi rinforzato così il concetto: “Le nostre relazioni con la Russia sono peggiori di quanto non lo siano mai state, compresa la Guerra Fredda. Non c’è ragione per questo”.
Non si è fatta attendere la replica del Cremlino: “I missili ‘intelligenti’ dovrebbero volare verso i terroristi, non verso il governo legittimo (della Siria, ndr)”. E’ stata questa la prima risposta di Mosca al tweet di Trump per bocca della portavoce del ministero degli Esteri russo. La Russia ha specificato inoltre che i missili che il presidente americano minaccia di lanciare in Siria distruggeranno le prove dei sospetti attacchi chimici. Se così fosse, e si fatica a non crederlo, si evidenzierebbero bene le reali intenzioni di Washington.
E’ arduo poi credere sul serio che questa volta la Russia stia a guardare l’attacco americano, in primo luogo perché è evidente che accusare Assad di utilizzare armi chimiche significa estendere implicitamente l’accusa a Putin. Si tratta della seconda scusa utilizzata contro la Russia, dopo l’episodio di avvelenamento in Gran Bretagna dell’ex spia russa Sergei Skripal, e questa volta la reazione non riguarda soltanto il piano delle relazioni diplomatiche. Un attacco via mare alla Siria, proprio di fronte all’unica base russa del Mediterraneo (quella di Tartus), è inutile poi specificare che sarebbe inaccettabile per Putin, considerando inoltre che si giocherebbe il ruolo di primo piano ottenuto sul campo negli ultimi anni in Medio Oriente. Non a caso l’ambasciatore di Mosca in Libano, Alexander Zasypkin, ha fatto sapere che “le forze russe affronteranno qualsiasi aggressione degli Stati Uniti contro la Siria” e l’esercito di Mosca si riserva il diritto di “abbattere i missili” e “distruggere le fonti di lancio” in caso di aggressione degli Stati Uniti contro la Siria.
Eugenio Palazzini

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1 commento

Tony 11 Aprile 2018 - 9:59

…in caso di guerra, uno dei primi obiettivi per Putin dovrebbe essere Sigonella….Speriamo che PD e 5 S vadano in vacanza da quelle parti..

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