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Tutti contro Orban. La lezioncina dell’europeista Draghi

by Adolfo Spezzaferro
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Bruxelles, 25 giu – Tutti contro Orban e la sua legge in difesa di minori e famiglie mentre Draghi ammonisce il premier ungherese: “Spetta alla Ue stabilire se violate i trattati”. Contro la legge varata da Orban si schierano 17 Stati membri.  Il dibattito in Consiglio vede in Olanda e Lussemburgo in prima fila contro l’Ungheria. Tanto che il premier olandese Mark Rutte arriva a chiedere a Orban perché non esce dalla Ue, visto che non ne rispetta i diritti. Mentre a quanto pare sarebbe stato il premier lussemburghese, Xavier Bettel (gay dichiarato), a convincere i colleghi a scrivere la lettera contro l’Ungheria.

La lezioncina di Draghi l’europeista

La legge varata dal premier ungherese viene giudicata come omofoba, ma Orban la difende a spada tratta, spiegando che non riguarda l’omosessualitàma la difesa dei diritti dei bambini e dei genitori” . Ciononostante a Bruxelles il premier magiaro è solo contro tutti. E Draghi, da europeista doc, gli ha fatto la lezioncina su cosa prevedono i trattati che Budapest ha firmato entrando nella Ue, e che è tenuta a rispettare. L’articolo 2 del Tue, ha detto il premier secondo quanto riferiscono fonti italiane, esiste proprio perché l’Europa ha una lunga storia di oppressione dei diritti umani. “E guarda che lo avete sottoscritto anche voi, è lo stesso che nomina la Commissione guardiana del Trattato stesso. Spetta alla Commissione stabilire se voi l’avete violato o meno”, fa presente Draghi rivolto a Orban.

L’ultimatum Ue all’Ungheria

La lettera di condanna per la legge ritenuta omofoba è stata sottoscritta da 17 Paesi membri: Austria, Belgio, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna e Svezia. Gli Stati membri hanno posto un ultimatum all’Ungheria che, entro il 30 giugno, deve “chiarimenti, spiegazioni e informazioni” sulla legge in questione.

Ecco cosa può fare la Commissione contro Budapest

La Commissione Ue ritiene la legge ungherese contraria ai “valori fondamentali della Ue” perché ritenuta discriminante in base all’orientamento sessuale. Per cui, come minacciato dalla von der Leyen – che ha definito la legge “una vergogna” -, la Commissione contrasterà tale legge con tutti i poteri a disposizione. In sostanza, dalla Ue potrebbero arrivare ritorsioni contro l’Ungheria. Come per esempio restrizioni nell’accesso ai fondi comunitari. O anche la privazione temporanea di alcuni diritti, tra i quali il voto in sede di Consiglio nonché l’avvio di un processo presso la Corte di Giustizia della Ue, le cui sentenze hanno valore legale ed efficacia diretta e vincolante.

Orban può rifarsi al diritto all’istruzione della Carta dei diritti Ue

Dal canto suo, però, Orban respinge ogni accusa. “Ho combattuto per la libertà sotto il comunismo in Ungheria” quando l’omosessualità era punita per legge. “Io sono un combattente per la libertà, ho difeso i diritti degli omosessuali”, ha detto. Ma sopratuttto il premier magiaro può passare al contrattacco, perché può rifarsi all’articolo 14 della Carta dei diritti Ue, quello sul diritto all’istruzione. Nel quale viene affermato e sancito “il diritto dei genitori di provvedere all’educazione e all’istruzione dei loro figli secondo le loro convinzioni religiose, filosofiche e pedagogiche, […] secondo le leggi nazionali che ne disciplinano l’esercizio”. Staremo a vedere.

Adolfo Spezzaferro

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9 comments

pinocchio 25 Giugno 2021 - 10:03

Come definire mafiosi che difendono i pedofili?

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Fact-Checking- è na sola! 25 Giugno 2021 - 10:34

Orban è un defender del “Pride to be white” e di non abbracciare l’ideologia immigrazionista del meticciato coatto imposto dallo Stato Etico Globale….di Microsoft…..appunto micro ..soft….debole…..e pure micro ….solo minorati psichici possono credere alla Grandeur dell’essere globali!

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Giuseppe Marcolin 25 Giugno 2021 - 11:03

Che vergogna..
Non Orban ma l’italia che ha sottoscritto quella lettera di condanna.
Condanna di ché, di una legge che difende la famiglia e in particolare i minori?
Siamo alla frutta, purtroppo.

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Valter 25 Giugno 2021 - 11:44

Bravo Spezzaferro, un argomento difficile da affrontare, da un lato una massa lobotomizzata che alle prime battute comincia a inveire, dall’altra la ragione. D’altronde bastano pochi cani pastore per guidare un gregge di centinaia di pecore, lo specchio di tutti i tempi e il nostro non solo non fa’ eccezione ma ne è l’espressione più estrema a memoria d’uomo.

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jenablindata 25 Giugno 2021 - 12:33

quoto orban,putin e pinocchio,qui sopra.

ho SEMPRE ritenuto il cercare di traviare dei bambini una cosa ributtante al pari di violentarli…
e vale ANCHE per le varie religioni,che cercano perennemente di inculcare idee e opinioni comode per loro
nel momento in cui siamo tutti più influenzabili,durante la crescita.

non a caso i gesuiti recitano come un mantra:
“dammi un bambino dai sei ai dieci anni…e sarà mio per sempre”

e NON a caso,tutti i genitori con un minimo di coscienza,cercano di tenere il più lontano possibile dai loro figli TUTTI COLORO CHE CERCANO DI TRAVIARLI.

personalmente ho deciso da tempo che i miei figli se ne staranno BEN LONTANI,da scuole che hanno quel tipo di tendenze:
quando saranno adulti e consapevoli faranno le loro scelte,
ma pensando con la LORO testa:
NON permetterò che vengano influenzati.

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Sergio Pacillo 25 Giugno 2021 - 12:40

Per principio non sono omofobo ma sto con Orban.

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Ele 25 Giugno 2021 - 1:01

l’attuale guida dell’unione europea è una vera e propria dittatura di personaggi strani a dir poco. vogliono imporci questa filosofia gender a tutti i costi. la gente non la vuole , non solo in ungheria ma in tutta europa.
perchè costringerci?

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fabio crociato 25 Giugno 2021 - 1:09

La lezione ricevuta dalla GB non è stata ancora recepita… Gradiremmo non essere schifati anche dagli amici ungheresi “cara” Firma Facile! Questa europa vale meno di niente e si sta suicidando da sola perché è l’ aborto di quella che doveva essere la vera Europa!

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pippo 25 Giugno 2021 - 4:51

Deve andare fuori dall’Europa! Non ci mancherà.

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