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Uganda, riproposta legge “Kill the Gays”: “Omosessualità non naturale”

by Ilaria Paoletti
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Simon Lokodo, ministro dell'Uganda

Kampala, 10 ott – L‘Uganda ha annunciato l’intenzione di reintrodurre un disegno di legge che implicherebbe la pena di morte per gli omosessuali nella nazione dell’Africa orientale.

“Omosessualità non naturale”

La legislazione, nota come “Kill the Gays”, è stata annullata cinque anni fa per un tecnicismo, ma il governo ha ora in programma di farla risorgere entro poche settimane. “L’omosessualità non è naturale per gli ugandesi, ma c’è stato un massiccio reclutamento da parte di persone omosessuali nelle scuole, e in particolare tra i giovani, dove stanno promuovendo la falsità secondo cui le persone nascono in quel modo”, ha affermato il ministro dell’etica e dell’integrità Simon Lokodo. “La nostra attuale legge penale è limitata. Criminalizza solo l’atto. Vogliamo chiarire che chiunque sia anche coinvolto nella promozione e nel reclutamento deve essere criminalizzato. A coloro che commettono gravi atti verrà inflitta la condanna a morte. ” sentenzia Lokodo.

Leggi durissime

Paesi africani come l’Uganda hanno alcune delle leggi più proibitive al mondo che regolano l’omosessualità. Le relazioni omosessuali sono considerate tabù e il sesso gay è un crimine in gran parte del continente, con punizioni che vanno dalla prigione alla morte. Lokodo ha affermato che il disegno di legge dell’Uganda, che è sostenuto dal presidente Yoweri Museveni, verrà reintrodotto in parlamento nelle prossime settimane e dovrebbe essere votato entro la fine dell’anno. Loodo appare ottimista sul fatto che sarebbe passato con i necessari due terzi dei membri presenti poiché il governo avrebbe fatto pressioni sui legislatori prima della sua reintroduzione. “Abbiamo parlato con i parlamentari e li abbiamo mobilitati in gran numero”, ha affermato Lokodo. “Molti esprimono supporto”.

La legge “Kill the gays”

La corte costituzionale dell’Uganda aveva annullato la legge precedentemente nota come legge “Kill the Gays” (perché include la pena di morte) a causa di un tecnicismo nel 2014. Anche senza di essa, attenendosi alla legge coloniale britannica, in Uganda il sesso gay è punibile con l’ergastolo. Gli attivisti per i diritti civili hanno affermato che il nuovo disegno di legge rischia di scatenare sommosse: “Ripristinare la legislazione anti-gay porterebbe inevitabilmente a un picco di discriminazione e atrocità”, ha dichiarato Zahra Mohamed della fondazione benefica Stephen Lewis Foundation di Toronto.

Le sanzioni alla Tanzania

Lo scorso novembre, le osservazioni anti-gay di un alto funzionario della Tanzania hanno portato il secondo più grande donatore della nazione dell’Africa orientale, la Danimarca, a trattenergli 10 milioni di dollari in aiuti. Gli attivisti Lgbt puntano ad avere nei confronti dell’Uganda, da parte dell’Occidente, una reazione simile.

Ilaria Paoletti

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1 commento

Commodo 10 Ottobre 2019 - 6:56

Dovrebbero comandare qui!… Forse sarebbe la volta che l’ Italia si sbarazzerebbe, se non del vaticano, perlomeno del partito pidiesse e di tutto il suo codazzo di partitini parassiti che gli stanno a sinistra!

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