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Gli Usa avvertono la Cina: “Se aiuterà la Russia ci saranno conseguenze”. Oggi ripartono i negoziati

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 14 mar – Gli Usa avvertono la Cina: “Se aiuterà la Russia ci saranno conseguenze”, ma Pechino nega: “Nessuna richiesta”. Mente oggi riprenderanno i negoziati tra la delegazione ucraina e quella russa (in videoconferenza a partire dalle 9,30 ora italiana), si terranno a Roma colloqui di altissimo livello tra Stati Uniti e Cina. Jake Sullivan, consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti, incontrerà in Italia l’alto diplomatico cinese Yang Jiechi, già ministro degli Esteri.

Usa avvertono Cina: “Se aiuterà Russia ci saranno conseguenze”

In merito alle notizie sulla presunta richiesta a Pechino, da parte di Mosca, di assistenza militare e finanziaria, Sullivan ha dichiarato che la Cina si troverebbe ad affrontare le “conseguenze” delle sue azioni se aiutasse la Russia ad aggirare le sanzioni. “Stiamo comunicando direttamente e privatamente a Pechino” – ha detto Sullivan alla Cnn – che “ci saranno assolutamente delle conseguenze” di fronte a tentativi di aggirare le sanzioni contro Mosca per la guerra in Ucraina. “Non permetteremo a nessun Paese di diventare un salvagente” per la Russia.

Pechino nega: “Nessuna richiesta da Mosca”

La Russia oltre all’assistenza militare avrebbe chiesto alla Cina anche assistenza economica. Lo riporta la Cnn citando due fonti dell’amministrazione Usa, secondo le quali Mosca avrebbe fra l’altro chiesto a Pechino dei droni. Dal canto suo, Liu Pengyu, portavoce dell’ambasciata cinese negli Stati Uniti, ha detto di non aver “mai sentito” della richiesta di Mosca, e ha definito “sconcertante” quanto sta avvenendo in Ucraina. “La Cina incoraggia e supporta tutti gli sforzi che possano condurre a una soluzione pacifica della crisi“, ha dichiarato Liu.

Oggi riprendono i negoziati Russia-Ucraina in videoconferenza

Al via alle 9:30 ora italiana i colloqui in videoconferenza tra le delegazioni di Kiev e Mosca per cercare di disinnescare la crisi in corso. Lo ha reso noto Anton Gerashchenko, consigliere del ministro degli Interni ucraino. Ieri il capo negoziatore ucraino, Mikaylo Podolyak, ha detto che “la Russia sta cominciando a parlare in modo costruttivo”. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiarito: “La nostra delegazione ha il chiaro compito di farmi incontrare con Putin”.

Zelensky torna a chiedere una no-fly zone: “Cadute bombe a soli 20 km da base Nato”

Intanto il presidente ucraino torna a chiedere una no-fly zone sull’Ucraina (e pertanto un coinvolgimento della Nato, che scatenerebbe però un conflitto mondiale). “A soli 20 km dalla base di addestramento di Yavoriv dal confini della Nato sono cadute 30 bombe. Se non chiudete i nostri cieli, è solo questione di tempo quando i missili russi cadrano sul vostro territorio, sul territorio della Nato, sulle case dei cittadini della Nato”, ha detto Zelensky.

Oggi evacuazione civili della regione di Lugansk

Sempre oggi, alle 14 ora locale, è prevista l’evacuazione dei residenti della regione di Lugansk in autobus fino alla stazione ferroviaria di Novozolotarivka in regime di cessate il fuoco, ha affermato il capo dell’amministrazione statale regionale Serhiy Haidai.

Bombardato l’aeroporto Antonov di Kiev

Prosegue l’offensiva russa. L’aeroporto Antonov, nel nord di Kiev, è stato colpito dai bombardamenti. Lo ha riferito la Bbc citando le autorità cittadine. Antonov, noto anche come Hostomel, è il più importante aeroporto internazionale cargo dell’Ucraina, usato anche come base militare. Sui social media circolano dei video non verificati che mostrano una grossa nube di fumo che si alza dall’aeroporto.

Vicepremier di Crimea: “Crimea e Donbass collegati da corridoio terrestre sotto nostro controllo”

Il vicepremier di Crimea ha annunciato che “la Crimea e il Donbass sono ora collegati da un corridoio terrestre attraverso il territorio dell’Ucraina. L’autostrada dalla Crimea a Mariupol è sotto il nostro controllo”. Così Georgy Muradov, a Ria Novosti. “Questa strada può diventare un’importante autostrada per la Crimea, collegando la penisola con Mariupol – il centro metallurgico del Mar d’Azov – e la regione industriale del Donbass. Questa è la chiave per lo sviluppo futuro dell’intera regione”, ha sottolineato Muradov.

Adolfo Spezzaferro

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2 comments

fabio crociato 14 Marzo 2022 - 10:16

L’ attuale governo cinese appare un falso amico della Russia. Basti pensare se buona parte della Russia diventasse il suo “Canada”… terra-terra, senza andare troppo lontano. Ritengo che la Russia stia obbligatoriamente rischiando di fare la fine dell’ Impero Austro-ungarico, Dio non voglia. Perché altro Impero è presente sempre più invadente, provocatore e mortale per tutte (!) le altre comunità -imperiali o meno- che vogliono essere davvero diversamente libere. A proposito che dire del termine “Impero” diventato un vero Babau, antesignano nella cancel culture? Se non se ne parla si comprende ancora meno…, anche del nefasto micro o macro nucleare.

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Ora Stati Uniti minacciano la Cina: "Se aiuterà la Russia ad arginare le sanzioni ci saranno conseguenze" - Rassegne Italia 14 Marzo 2022 - 10:50

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