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Usa, via murales di George Washington dalle scuole: “Traumatizza le minoranze”

by Ilaria Paoletti
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San Francisco, 3 mag – Una scuola superiore a San Francisco potrebbe rimuovere due murales dipinti 83 anni  fa in onore di George Washington e di altri padri fondatori: l’opera d’arte, infatti, “traumatizza studenti e membri delle minoranze“.

Dopo essere rimasti nei corridoi della George Washington High School della California settentrionale per oltre otto decenni, i murales – dipinti dall’artista comunista russo-americano Victor Arnautoff – che ritraggono la storia americana non sono più abbastanza progressisti. I funzionari sostengono che sono offensivi per i nativi americani e i neri.

Il lavoro di Arnautoff è stato messo in discussione tra il dicembre 2018 e il febbraio 2019 da un “Gruppo di azione di riflessione” composto da membri della comunità locale dei nativi americani, studenti, rappresentanti scolastici, rappresentanti del distretto, artisti locali e storici. Il gruppo ha votato e la maggioranza ha raccomandato che il murales sulla “Vita di Washington” sia rimosso perché il murale non rappresenta i valori delle minoranze.

Il “Reflection Action Working Group” sostiene che i murales raffiguranti la vita del presidente Washington, che copre i muri interni della scuola sin dalla sua apertura nel 1936, “glorificano la schiavitù, il genocidio, la colonizzazione, il destino manifesto, la supremazia bianca, l’oppressione“. In una delle opere, intitolata “Mount Vernon”, George Washington è rappresentato mentre conversa con un altro uomo caucasico che a sua volta fa cenno a un uomo afroamericano seduto che tiene il grano, presumibilmente uno schiavo. In altre parti del murale, i neri sono impegnati in altre operazioni come il trasporto di grandi balle di fieno e la raccolta del cotone nei campi, mentre gli uomini caucasici sono impegnati in lavori più edificanti. Anche il servo di Washington, che è raffigurato con il suo cavallo, è afroamericano. Il murale è una chiara rappresentazione della schiavitù negli Stati Uniti e di George Washington come proprietario di schiavi. Insomma, di nuovo il politically correct in America miete una vittima, la propria memoria storica: Washington, da eroe americano, viene banalizzato adattandolo “ai giorni nostri”, un semplice proprietario di schiavi.

Ilaria Paoletti

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2 comments

Bracco 3 Maggio 2019 - 6:05

Da nessuna parte c’è scritto SCHIAVI.
Agli occhi quelle persone apaiono come lavoranti.
Embè quando la popolazione di origine immigrata sarà la maggioranza in questo paese vorrei tanto vedere quanto ricambieranno.
Probabilmente chi ha una carnagione bianco-rosea rischia di venire scambiato per un maiale.

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Bracco 3 Maggio 2019 - 6:06

Le mie previsioni demografiche accennate sopra riguardano l’Italia.

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