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Valls: “Con il Front national sarà guerra civile”. Chi specula sulle paure, ora?

by La Redazione
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quote-migranti-manuel-vallsParigi, 11 dic – “Speculano sulla paura”, “parlano alla pancia del paese”, “soffiano sul fuoco”, “giocano sulle insicurezze della gente”: il mantra che da sempre accompagna i successi dei partiti populisti potrebbe benissimo essere ripetuto a proposito delle campagne che i sinceri democratici portano avanti contro questi movimenti.

Si legga, per esempio, la recente dichiarazione del premier Manuel Valls: “Ci sono due visioni per il nostro Paese. Una, quella dell’estrema destra, in fondo, predica la divisione. Questa divisione può condurre alla guerra civile”. Evocare una guerra civile etno-religiosa nel Paese che ha subito gli attentati del 13 novembre e che ha interi quartieri in cui lo Stato non ha alcun potere sarebbe quindi irresponsabile, evocare una presunta guerra civile scatenata dai lepenisti viene invece ritenuto un esercizio di normale dialettica democratica.

Si tratta di un fenomeno che non è nuovo: anche da noi, le inchieste mensili de L’Espresso sull’orda nera nazifascista che sarebbe sul punto di prendersi l’Italia e l’Europa si nutrono puntualmente dello stesso linguaggio allarmistico che tali media rinfacciano ai partiti nazionalisti. Gli unici che speculano sulla paura, alla fin fine, sono proprio loro.

Con la differenza che in questo caso si parla del primo partito di Francia. Per quanto tempo la finzione democratica potrà reggere questa contraddizione che vede il partito ormai stabilmente più votato del paese essere trattato come una congrega di paria? Per quanto tempo i giochini stile “fronte repubblicano” potranno ancora funzionare? L’idea di democrazia sta subendo un notevole stress da tutta questa storia. E non stupisce che a tirare più forte di tutti, a costo di rompere il giocattolo, siano proprio i democratici o sedicenti tali.

Adriano Scianca

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2 comments

Paolo 12 Dicembre 2015 - 7:01

Sedicenti tali. Questi, di democratico, non hanno proprio niente.

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Massimo 15 Dicembre 2015 - 9:15

Purtroppo la diffamazione dei media ben sovvenzionati regna sovrano dai tempi remoti
Bastano pochi e buoni finanziatori dell informazione per creare una massa di pecore che si convince del falso profeta come profeta. E chi vuol informare o non segue il diktat viene o diffamato o eliminato …..la storia lo dimostra ma anche quella la devi trovare ….perché le teorie libere consentite sono solo da un lato e devono essere accettate e basta …..la farsa della democrazia ….che finisce appena si chiudono i seggi

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