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Vandea, via la statua di San Michele dalla piazza: “Offende gli atei”

by Cristina Gauri
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san michele vandea

Roma, 21 dic — Via la statua di San Michele Arcangelo dalla piazza principale di Sables d’Olonne: infastidisce i Liberi pensatori di Vandea, associazione ultra laicista i cui consociati devono avere parecchio tempo libero a propria disposizione.

Secondo quanto riporta il sito News in l’opera, che rappresenta San Michele nella posa classica in cui schiaccia Satana sotto il piede, disturbava a tal punto i difensori della laicità da spingerli ad appellarsi al tribunale amministrativo di Nantes perché la statua fosse rimossa. E giovedì i giudici hanno dato loro ragione, ordinando all’amministrazione cittadina di rimuovere il monumento dal demanio comunale. Il tutto nel nome della legge del 1905 che sancisce la separazione tra Stato e Chiesa.

Via San Michele dalla piazza, offende i laici

Yannick Moreau, primo cittadino di Sables d’Olonne, non è stato guardare e ha deciso di impugnare la sentenza. «La città non molla!», dichiara Moreau. «Nel nome del buon senso». Già, il buon senso. Perché questa statua di San Michele, che gli attivisti della Federazione del Libero Pensiero non vogliono più trovare sul loro cammino, si trova, dal 2018, davanti al piazzale della chiesa di San Michele… piazza San Michele, per l’appunto, a pochi passi dall’auditorium San Michele, nel cuore del quartiere cittadino… San Michele. Ma la statua dell’Arcangelo è il problema.

Le “ragioni” dei laici

«Alle poche persone che frequentano la parrocchia, può sembrare normale incappare nella statua. Ma per tutti gli altri?», chiede Jean Regourd, presidente dei Liberi pensatori della Vandea. «Perché dovrei imbattermi in un santo quando esco di casa? Questa sentenza conferma che bisogna rispettare le convinzioni di tutti i cittadini, e non accontentare pochi». Qui, però ad essere accontentati, sono quelli dell’associazione, unici a cui vengono i diverticoli se si imbattono nella statua del santo.

Prosegue Regourd: «Eretta nel XIX secolo, prima era esposta nel cortile della scuola di San Michele. Poi la diocesi ha venduto l’edificio. A quel punto il comune ha recuperato la statua e l’ha collocata dove ora si trova. Durante l’inaugurazione, nell’ottobre 2018, c’è stata la benedizione del parroco della chiesa di San Michele». Secondo il tribunale, «Se lo spazio pubblico in cui si trova la statua contestata è direttamente adiacente alla chiesa […] la sua configurazione lo rende un luogo pubblico assegnato ad altri usi. Di conseguenza, questo spazio non può essere qualificato come dipendenza di un edificio di culto». Insomma, sembra proprio che i paladini della laicità si vogliano attaccare ad un cavillo per dare fastidio a tutti gli altri. E infatti poi chiosa: «Quello che preoccupa è che ci sono sindaci che si prendono la libertà di installare statue religiose negli spazi pubblici. Continueremo a far rispettare la legge del 1905».

San Michele è per tutti

Secondo l’avvocato del comune, Vincent Horeau, «La posa della statua non rappresenta affatto un atto di proselitismo». San Michele è anche «il patrono dei paracadutisti», e infatti una delegazione di paracadutisti era stata invitata all’inaugurazione dal sindaco dell’epoca, Didier Gallot, anch’egli ex-paracadutista. «I tribunali del nostro Paese hanno altro da fare che indagare sulle pretese dei laicisti radicali, complici della cancel culture che cercano di cancellare le radici culturali che hanno forgiato la nostra identità collettiva», protesta Yannick Moreau.

Per quanto riguarda il povero San Michele, in attesa del ricorso, il sindaco ha chiesto la «sospensione dell’esecuzione». «Vogliamo dimostrare che non c’è contraddizione con il principio di laicità», assicura. «Perché questa statua è una bellissima opera d’arte per gli atei, l’arcangelo per i cristiani, e il loro santo patrono per i paracadutisti: è condivisibile da tutta la collettività a prescindere dalle loro convinzioni».

Cristina Gauri

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1 commento

fabio crociato 22 Dicembre 2021 - 12:40

Gli atei quando si fanno la spiritualità altrui che ovviamente non hanno, non piangano sempre in punta di morte e supplichino l’ eutanasia per non farlo! Con la scusa della sofferenza fisica non controllata da medici come loro (o peggio, falsi preti). Fuori i commenti, seriamente critici, sappiamo benissimo che i siti purtroppo sono l’ arma imposta dai “concorrenti”, spie, copioni a gratis… tutti senza le palle?

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