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Venezuela, Europarlamento riconosce Guaidò presidente. Si astengono Lega e M5S

by Ludovica Colli
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Caracas, 31 gen – “Abbiamo fatto un grande passo nella nostra lotta per la democrazia”. Così Juan Guaidò, su Twitter, ringrazia il Parlamento europeo che lo ha riconosciuto come legittimo presidente ad interim del Venezuela, invitando i governi e le istituzioni Ue a fare lo stesso.

Guaidò, sostenuto dagli Stati Uniti, si contrappone al presidente Nicolas Maduro, da lui accusato di aver pilotato le elezioni di 10 mesi fa e di aver instaurato un regime repressivo.

“Ringraziamo per la decisione del Parlamento europeo di riconoscere tutto lo sforzo che stiamo facendo con i venezuelani per ristabilire l’ordine costituzionale nel nostro Paese #EuropaConVenezuela”, aggiunge il leader dell’opposizione venezuelano.

“Il Parlamento europeo è la prima istituzione Ue a farlo. Chiediamo a tutti gli Stati membri e all’Alto rappresentante dell’Ue di fare subito lo stesso per tenere una posizione unica e forte“, ha detto il presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani, dopo il voto.

“L’Europa unita deve essere dalla parte della libertà del popolo venezuelano”, ha aggiunto Tajani.

La risoluzione

La risoluzione è passata con 439 voti a favore, 104 contrari e 88 astensioni. I deputati europei del Movimento 5 Stelle e della Lega si sono astenuti.
Il testo – sostenuto da popolari, liberali e socialisti, ma anche da alcuni partiti sovranisti e populisti – chiede di riconoscere Guaidò come presidente ad interim fino a quando non saranno indette “nuove elezioni presidenziali libere, trasparenti e credibili”.

Il Parlamento europeo chiede inoltre all’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Federica Mogherini, di lavorare con i Paesi della regione per dare vita a un gruppo di contatto per mediare tra le parti al fine di arrivare presto ad elezioni libere.

Le ragioni del no dei 5 Stelle

“Il riconoscimento di Guaidò come presidente legittimo da parte del Parlamento europeo è un atto politico che rischia di destabilizzare e far precipitare la crisi venezuelana, rendendo più difficile il dialogo e una soluzione negoziale. L’astensione degli europarlamentari del Movimento 5 Stelle deve rimanere agli atti come posizione di responsabilità e di rifiuto ad ogni ingerenza esterna. Ci auguriamo che l’Alto rappresentante per la politica estera europea, Mogherini, non segua questa pericolosa strada che rischia solo di gettare benzina sul fuoco“. Così i senatori M5S della Commissione Affari esteri di Palazzo Madama.

I deputati pentastellati, invece, spiega il vicepresidente dell’Aula Fabio Massimo Castaldo (M5S), si sono astenuti “perché vogliamo un’Ue che sia fautrice del soft power e non dell’hard power” e non si può “in alcun modo andare ad avallare la volontà di forzare la mano“. Occorre “riprendere un processo che riunifichi il popolo venezuelano”, evitando “che si degeneri verso la violenza e una potenziale guerra civile”.

Ludovica Colli

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